Non si contano gli anni da quando sono iniziati i lavori per l’ammodernamento di questo tratto autostradale. Purtroppo è diventato anche tristemente noto per gli ultimi episodi verificatisi. L’allarme era stato lanciato già molto tempo prima dal Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria, Paolo Cappadona. Il dissesto idrogeologico del territorio calabrese è notissimo. Le copiose piogge di quest’ultimo periodo hanno reso ancora più fragile il territorio provocando frane non solo lungo il tratto autostradale, provocando la morte di due persone e il ferimento di altre cinque, ma anche all’interno. Molte le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni semi crollate perché costruite in zone non edificabili.
Naturalmente, c’è stato il sequestro dell’area per fare tutti i sopralluoghi necessari e le verifiche del caso. Ora il tratto è di nuovo percorribile, ma la problematica più importante è sapere se i lavori, (andati avanti alacremente) per ripristinare una situazione accettabile, siano stati fatti secondo procedure e modelli a norma, affinché non accada nuovamente un disastro del genere.
E’ mai possibile che l’Italia per la percorribilità delle strade e autostrade sia da terzo mondo? Dove vanno a finire i soldi erogati dallo Stato e dall’UE per la manutenzione e per i lavori necessari?
Vien da pensare, purtroppo, come al solito, che ci sia di mezzo chi vuole i soldi per sé. Si tira in ballo sempre la mafia, la n’drangheta, la camorra, ma si è sicuri che siano soltanto loro? O ci sono giochi di potere e di favori? Ora, sarà servita la lezione oppure c’è ancora da tremare quando si attraverserà l’A3? E pensare che la Calabria possiede delle coste favolose...
Così anche il turismo sarà danneggiato e non poco!
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