SI RICOLLOCANO I MANAGER...E GLI OPERAI?
E’ nata a Padova la prima agenzia di ricollocamento per i manager. Grazie a Unimpiego-Confindustria e Federmanager che hanno raccolto i dati dei manager immettendoli in una banca dati nazionale, favorendo così l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Lo stesso amministratore delegato di Unimpiego, Riccardo Rosi, sostiene che mentre per un operaio è relativamente più breve il tempo di attesa per un nuovo lavoro, per il dirigente è più difficile, specie poi quando supera i quarant’anni. Inoltre il responsabile del progetto di Federmanager Padova, Mario Baroni, sostiene che il manager deve essere aiutato anche grazie alla formazione.
I risultati in Veneto per questa iniziativa sono stati più che positivi: a oggi sono stati ricollocati quattordici manager su venti, in tutta Italia. E’ tutto molto lodevole, in un periodo di gravissima crisi come questo che stiamo attraversando, però non si capisce perché per gli operai che perdono il lavoro non ci siano tutti questi aiuti e non ci sia nessuno che realmente abbia interesse a ricollocarli altrove.
Come si fa ad affermare che per un operaio è più facile trovare altro e in meno tempo? Ci hanno mai provato? Per non parlare poi dell’età: l’operaio a quarant'anni è finito, nessuno lo prende a lavorare, ora cercano i ragazzini con l’apprendistato, i giovani al massimo trentenni. Gli operai pagano con la propria pelle i “no” ricevuti per un lavoro e gli esigui stipendi con cui vivono. Non si vuole colpevolizzare nessuno ma, soprattutto oggi, con la crisi in corso è assai importante avere una maggiore attenzione per tutta la forza lavoro.
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