Papi. No, non è, come qualcuno potrebbe pensare, visto l'ambito politico, la sigla evoluzione del più noto Pati (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale) ma semplicemente il “nomignolo” con il quale una sconosciuta neo-maggiorenne, la signorina Noemi Letizia di Napoli, chiama, affettuosamente, il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi.
Ebbene, ad oggi, questo è quanto di “programmatico” il dibattito politico in Italia ha saputo partorire in vista delle prossime elezioni europee. Il tutto unito ai contenuti della lettera con la quale la consorte del premier, Sig.ra Veronica Lario, denunciava l'inserimento (cosa poi non avvenuta) di “veline” e “starlette” nelle liste del PDL, definite, quest'ultime, senza mezzi termini, “ciarpame senza pudore”.
E' pur vero che le elezioni per il Parlamento Europeo sono elezioni depotenziate perché sono le uniche nelle quali non è in gioco il controllo del governo e perché non c'è il “voto utile”. Coerenza richiederebbe però a persone che mettono in “saccoccia”, tra indennità, diarie e rimborsi vari, circa 30/35 mila euro al mese, che si impegnassero, in campagna elettorale, ad annunciare al popolo quali sono i contenuti programmatici e politici con i quali si apprestano a chiedere il consenso agli italiani. Macché.
Fino ad oggi non ho letto, né sentito un intervento di un politico italiano su temi che sono rilevanti per il nostro futuro e soprattutto per quello delle generazioni più giovani. Abbiamo solo poche settimane per discutere delle strategie con le quali arrivare alla creazione degli Stati Uniti d'Europa, per discutere delle disfunzioni di quello che è il quadro istituzionale generale e dei difficili rapporti tra Stati ed Unione, per discutere della debolezza della politica Ue, delle prospettive grigie di Eurolandia, delle schizzofreniche strategie Ue in materia di immigrazione e sicurezza, della mai partorita Costituzione Europea, del ruolo dell'Italia e dei cambiamenti in corso nell'economia mondiale. Niente di tutto questo. Ciò che ora va in onda è solo la soap-opera “Brinda con Papi”. Nemmeno l'autorevole quotidiano “Times” rimane esente dal contagio da “buco della serratura”: è costretto a chiedere pubblicamente scusa alla madre di Noemi per avere mal tradotto un suo auspicio sulla prossima carriera della figlia.
Ho sempre ritenuto corretto distinguere il pubblico dal privato. Attaccare l'avversario politico sul piano personale con l'obbiettivo di distruggerlo, denota solo povertà intellettuale ed incapacità nel saper argomentare una qualsiasi critica politica al suo agire. Questo, per me, vale sia nei confronti di Berlusconi come di qualsiasi altro leader politico del centrodestra o del centrosinistra. E’ sul piano del confronto delle idee che si ottiene il consenso, non come logica conseguenza della distruzione dell'immagine dell'avversario, toccato negli affetti e nei legami parentali.
Questa oggi è l'immagine della classe politica che, a breve, consegneremo all'Europa. Una classe politica campione di trasformismo, capace cioè di far parte del comitato che promuove il referendum e che poi, a pochi giorni dalla consultazione, invita gli italiani a votare contro. Una classe politica che si dimostra impreparata a saper prevenire l'attacco portato ad un sindacalista, Rinaldini, spinto giù dal palco del comizio. Una classe politica incapace di accorgersi che, oggi, lo stipendio medio di un italiano, secondo l'Ocse, si colloca solo al 23° posto tra i paesi sviluppati: dopo di noi, in Europa, solo Ungheria e Turchia.
Ma perché preoccuparsi tanto? Ma sì, godiamoci lo spettacolo del “Grande Fratello” in politica!