L’uomo giusto al posto giusto. Questo è il principio al quale dovrebbero ispirarsi tutti quelli che sono alla ricerca di un lavoro stabile, di una progressione di carriera, di un’affermazione nel mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport e soprattutto nel mondo della politica. Ma pare che, in realtà, oggi, quest’affermazione in Italia sia priva di fondamento.
Oggi la politica non si confronta più su come affrontare i problemi del Paese. No, oggi il dibattito politico e l’attenzione dei media è tutta catturata da fatti e misfatti che evidenziano comportamenti e scelte dei singoli che dimostrano che “lui, no, lui lì non ci doveva stare”. Nemmeno la morte dell’ennesimo giovane soldato italiano in uno sperduto paese qual è l’Afghanistan è più una notizia da prima pagina.
Così invece fa notizia, sulle reti Mediaset, che l’ex leader di Rifondazione Comunista,
Fausto Bertinotti e
signora Lella, abbiano passato una settimana in vacanza alle isole Bahamas. Pizzicati da alcune foto a tradimento in maglietta e zainetto sul trenino caraibico. Poi si scoprirà che, in realtà, erano le Antille ma comunque sempre di Caraibi si tratta. Una condizione elitaria e aristocratica? Poco tempo fa, la stessa signora Lella aveva dovuto smentire altri luoghi comuni sul compagno di una vita: «L' unico cachemire che gli ho comprato è stato 10 anni fa al mercato e l'ho pagato 25 mila lire; gli altri sono arrivati dai suoi amici che per gioco, quando Fausto ha compiuto 60 anni, gliene hanno regalato uno a testa» e però con l’occasione lei ricorda ai giornalisti che «
Veltroni si è appena comprato un appartamento a Manhattan e non lo dice nessuno». Anche lui fuori posto, anzi “fuori Paese”.
Sempre sul cachemire è chiamato a rispondere Massimo D’Alema fotografato “fuori posto”, con la moglie, sulle nevi di St. Moritz. Non solo la sciarpa non era di cachemire – si giustifica - ma «le scarpe le ho comprate da Decathlon, pagandole ventinove euro». Di certo son “fuori posto”, rispetto al mandato elettorale ricevuto, i tre ex onorevoli dell’Italia dei Valori – Antonio Razzi, Domenico Scilipoti e Americo Porfidia - che ora con il loro voto sostengono la maggioranza di centrodestra. E proprio tre furono i voti di maggioranza che il 14 dicembre si opposero alla mozione di sfiducia, presentata in Parlamento, al governo Berlusconi, premier che fu beccato, da una giornalista, “fuori posto”, a Napoli, alla festa del diciottesimo compleanno di Noemi Letizia, giovane minorenne che da sempre lo chiamava “Papi”. «Io ho risposto ad una sola domanda e cioè se ci sia stato un rapporto più che piccante con Noemi. Assolutamente no, e sbagliando, perché non dovevo farlo, ho giurato sulla testa dei miei figli» spiegò il primo ministro in quella occasione. Ora con Ruby Rubacuori, la storia sembra ripetersi.