E’ ormai cosa nota: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha recentemente nominato i trentacinque esperti della commissione per le riforme costituzionali. Una commissione trasversale i cui componenti dovranno elaborare il piano di riforme del nostro impianto costituzionale. Non per nulla sono stati definiti i "saggi", teorici e pratici del diritto incaricati di fornire le indicazioni nel merito delle modifiche da apportare alla Costituzione. Però la cosa non finisce qui! Eh no, perché i teorici son sempre i “teorici”, mica i “pratici” e allora ecco che, contestualmente, si nomina un comitato di ulteriori sette persone dedicato alla redazione del rapporto finale frutto del lavoro della commissione degli esperti.
A conti fatti se sommiamo i sette redattori ai trentacinque saggi arriviamo ad un totale di 42 persone, il numero giusto per noleggiare un bel pullman con il quale effettuare tutti gli spostamenti su Roma. Il torpedone ultimamente va di molto di moda nella politica. Aiuta a fare conoscenza, a fare squadra, il più delle volte a stringere amicizia, talvolta a litigare. Il problema è il parcheggio. Ma a Roma dove lo parcheggi il pullman degli esperti? In piazza Montecitorio? Uhm purtroppo ultimamente è divenuto un luogo troppo pericoloso, si rischia la rottura dei vetri, la presa a sassate, le incisioni delle fiancate con mille chiodi, se non la pistolettata di qualche disperato. La gente, ultimamente, da quelle parti, sta un po’ sull’agitato.
E allora col pullman facciamo loro fare una bella gita sulle colline agresti, li portiamo a dormire in qualche abbazia benedettina, resort o tipico agriturismo ciociaro dove, vestiti in modo informale, senza cravatta e tailleur, elaborare, tra un manicaretto e l’altro, la riforma di una delle più belle Carte Costituzionali del mondo e magari, dopo l’abbacchio, anche la riforma della legge elettorale.
Tutto qui? Eh no. Oltre alla Commissione dei Saggi, a seguire entra in campo una commissione bicamerale composta da venti senatori e venti deputati, il cosiddetto «Comitato dei 40» cioè ulteriori quaranta partecipanti. Con questi ultimi si arriva ad un totale di ben 82 persone coinvolte nel progetto di revisione della nostra Costituzione. Tutto il lavoro dovrà essere svolto nel tempo di due gravidanze, cioè diciotto mesi. Il Comitato avrà in ogni caso solo poteri referenti: i testi cioè, al termine del periodo, saranno sottoposti al vaglio delle aule parlamentari che potranno emendarli e, di sicuro, ci sarà la possibilità di svolgere in ogni caso un referendum confermativo.
Un dubbio: ma questi compiti non competono agli eletti che sono già tanti (circa mille)? Ma quando li tagliano? Ma in tempi di “spending review” è veramente necessario mettere in campo tutte queste ulteriori risorse, creare tutta questa complessa architettura per riformare la Costituzione? Non è che tutto ciò invece è una piccola furberia finalizzata a garantire lunga vita al governo per il quale così facendo si è fissato un tempo minimo di sussistenza (18 mesi)? Eh sì che qualche settimana fa un «saggio», Valerio Onida, chiamato da una finta Margherita Hack parlando della commissione dei saggi, ebbe a dire «… è probabilmente inutile...» mentre il sindaco di Firenze, Matteo Renzi così commenta «… ci dirà le cose che già sappiamo, ma per questo basta anche un grullo, non ci vuole un saggio...».
Armando Della Bella
copyright © giugno 2013
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