La crisi finanziaria ora in corso colpisce tutti, indistintamente, anche quegli Stati nazionali e quelle realtà locali che si riteneva fossero comunque immuni da tali fenomeni di crisi. Al nordest prezzi bloccati fino a Natale. E' questo un altro modo per fronteggiare la crisi e far si che il potere d'acquisto delle famiglie non vada a rotoli del tutto. Oggi le regioni italiane si affrettano a varare provvedimenti per tutelare i lavoratori. La situazione economica soffre in maniera drammatica, l'inflazione è in frenata con la benzina che ora costa molto meno, ma, non si capisce perché, continuino invece ad aumentare luce, gas ed generi alimentari.
Nello specifico ad esempio la regione Veneto ha firmato un accordo con i commercianti e con la Confartigianato di settore affinchè i prezzi di pasta, pane e prodotti di pasticceria restino invariati. L'intervento darà sollievo alle famiglie, nello stesso tempo garantirà uno sbocco commerciale per la salvaguardia delle aziende venete e quindi dei posti di lavoro.
Il problema è dovuto anche al mancato adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori da dieci anni a questa parte mentre l'inflazione ha continuato a crescere. La cassa integrazione in veneto è aumentata fortemente (+47% l'ordinaria), a settembre la mobilità ha toccato quota 13.243, il 21% sono stranieri. C'è bisogno quindi di tutela, reperire mezzi e fondi (si sta trattando con Roma per 40 milioni di euro) per arginare i problemi più gravi e far ripartire l'economia anche grazie alle banche che hanno evitato di chiudere i crediti alle imprese.
Il timore più grande è poi provocato dalla recessione in Germania. Infatti il mercato tedesco è il più importante per il nordest. Settori come la meccanica, il tessile, l'arredo, esportano fino al 60% della produzione.
E pensare che “Cittadini Attivi” già da tempo aveva messo in luce questi annosi problemi, le retribuzioni povere dei lavoratori, il basso potere d'acquisto delle famiglie, gli innumerevoli sprechi dello Stato, i mutui, le pensioni. Tutto documentato, nulla viene lasciato al caso dall'associazione e quello che si temeva purtroppo si è avverato. Allora è ora di smuovere le acque se non vogliono farci sprofondare.