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RASSEGNA STAMPA

n. 1060 del 29/03/2007

MA LADY ASL NON ABITA QUI

Nel mirino dei pm la casa comprata da un collaboratore di Verzaschi. Il sottosegretario: 'Non ho mai preso soldi'

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(di P. Gomez e M. Lillo) Lady Asl lo accusa di essersi riempito le tasche di banconote fruscianti. I carabinieri hanno scoperto una persona del suo staff che ha fatto uno strano acquisto immobiliare in contanti, ma i magistrati romani, che lo indagano per corruzione, continuano a considerare la posizione del sottosegretario Verzaschi diversa da quella degli altri politici travolti dalle dichiarazioni di Lady Asl. Mentre l'ex assessore Giulio Gargano è finito in galera e il deputato di Forza Italia Giorgio Simeoni ha evitato le sbarre solo perché la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere, Verzaschi è rimasto al suo posto di sottosegretario alla Difesa.

Eppure il memoriale di Lady Asl (nella foto) non è un buon curriculum per lui: "Mi disse che mi avrebbe dato il suo appoggio, ma ciò solo a fronte di un pagamento da parte mia di due miliardi di lire. Mi disse anche che avrei dovuto comunque pagargli un acconto di 600 milioni di lire. Gli consegnai una busta contenente 300 milioni. Ricordo perfettamente che lui la prese tolse i soldi dalla busta e se li mise in varie tasche".

Anna Iannuzzi è indagata e può mentire senza incorrere nella falsa testimonianza, anche se rischia la calunnia. Le sue parole vanno prese con tutte le cautele del caso. A renderle insidiose c'è però una coincidenza che gli investigatori stanno soppesando con cura. Una persona che fa parte dello staff del sottosegretario ha acquistato un appartamento a Roma e una parte del pagamento sarebbe stato effettuato usando una somma in contanti ricevuta da Verzaschi. "È falso", replica il sottosegretario a 'L'espresso': "Non ho mai dato un euro a nessuno per comprare una casa. E non ho mai preso un euro dalla signora Iannuzzi. È un linciaggio contro di me che riparte non a caso in un momento delicato per il governo Prodi". Verzaschi è categorico: "Quella signora mi accusa perché non ho fatto quello che desiderava. Lei voleva l'accreditamento della struttura del San Michele, che non ho mai firmato, non la convenzione, che è tutta un'altra cosa perché manteneva il controllo nelle mani dell'università di Tor Vergata. Per capirci: la Iannuzzi ha chiesto una Ferrari e da me ha avuto una Cinquecento. È vero che l'ho incontrata quattro volte perché voleva fare una fondazione per la riabilitazione dei bambini intestata al padre. Ma quando ho visto che la fondazione non decollava, l'ho salutata e non l'ho più vista. Da lei non ho avuto nulla, nemmeno un contributo o un congresso pagato. Nonostante io sia politicamente forte all'Eur non ho mai fatto una manifestazione allo Sheraton. Ai magistrati ho spiegato tutto".

Il 23 novembre scorso Verzaschi è stato sentito in gran segreto dai pm Capaldo e Bombardieri ai quali ha fornito la sua versione dei fatti. Poi ha ripreso a viaggiare tra Afghanistan e Libano e a occuparsi dei nostri aerei Predator e della base di Vicenza. Nessuno lo ha attaccato né a destra né a sinistra. Il sottosegretario mastelliano ha buoni amici in entrambi gli schieramenti.

Il padre militante democristiano, la mamma cugina dell'ex ministro e sindaco di Roma Clelio Darida, Verzaschi era un giovane seguace del sacerdote Giuseppe Lazzaro che ha formato anche il presidente della provincia di Roma della Margherita, Gasbarra. Debutta nella politica romana nei primi anni Novanta come consigliere della municipalizzata dei rifiuti e negli anni si costruisce un bacino elettorale "ascoltando i bisogni della gente". Nel '94 Cesare Previti se lo porta nella sua segreteria al ministero della Difesa. I consensi crescono e anche i voti: dalle 8 mila preferenze conquistate alle regionali del '95 alle 27 mila del 2005 quando anche Gianni Letta dice a tutti: "Voto per lui". Ma il successo non basta e Verzaschi non riceve nessun incarico di prestigio. Transita all'Udeur, e alle comunali dell'anno scorso sostiene Veltroni e supera l'Udc a Roma. Mastella lo premia con la poltrona da sottosegretario alla Difesa. Non saranno le accuse di Lady Asl a fermarlo. Verzaschi è indagato per corruzione ma mantiene saldamente le sue deleghe: dalla cooperazione internazionale alle relazioni con i sindacati civili e militari. Il sottosegretario deve curarsi del benessere e dell'immagine delle Forze armate. È competente pure sul miglioramento della qualità della vita nelle caserme, comprese quelle dei carabinieri, che indagano su di lui.


L'Espresso, 15.2.2007


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