Migliora del 20% il recupero delle somme sottratte al fisco rispetto all’anno prima - Record di nullatenenti tra i commercianti al dettaglio e all’ingrosso
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ROMA. Grande attività della Guardia di Finanza che continua a scoprire evasori fiscali. Nel 2006 i controlli sono stati 743.012, con un aumento consistente del 14,2% rispetto all’anno precedente, mentre si registra un vero boom dell’evasione da Iva. Anche il numero degli evasori scoperti risulta in aumento e la cifra totale supera le 7.000 unità. Per la precisione la Guardia di Finanza ha scoperto che 7.288 persone non hanno neppure presentato la dichiarazione dei redditi e quelle relative all’Iva, entrando a far parte della categoria degli evasori totali. I dati sono contenuti nel rapporto annuale 2007 presentato ieri a Roma. L’operazione ha permesso di recuperare ritenute fiscali per oltre 140 milioni di euro con un incremento del 20% rispetto al 2005.
L’economia al nero, dunque, prolifera e i settori economici più coinvolti dal fenomeno dell’evasione fiscale sono quelli del terziario, del commercio all’ingrosso e al dettaglio (dove si sono riscontrati 2.600 casi sui 7.288 totali). La percentuale di evasione nel comparto del commercio all’ingrosso e al dettaglio è dunque molto consistente e conferma una tendenza che si era evidenziata già dagli anni passati e che sembrava in diminuzione. Il rapporto della GdF smentisce invece gli ottimisti. Ma non c’è ovviamente solo il commercio e il terziario in generale.
Anche nell’edilizia la pratica dell’evasione fiscale pare sia ancora molto diffusa, come d’altra parte è molto diffuso il lavoro nero e quindi l’evasione contributiva. Nell’edilizia la Finanza ha scoperto per il 2006 1.400 evasori totali. Altri 600 casi sono stati riscontrati nel comparto immobiliare, mentre altri 420 accertamenti che si sono trasformati in denunce di evasione sono stati individuati nel settore dei trasporti e delle comunicazioni. Sempre in edilizia, ma anche in altri comparti della nostra economia, la Guardia di Finanza ha scoperto ben 22.700 lavoratori in nero e 8.200 irregolari.
Anche qui si conferma una tendenza e si dimostra che quello che poteva essere un luogo comune è invece solo una dura realtà: l’economia del mezzogiorno è spaccata in due, tra un’economia che cerca di combattere con le armi concesse dal mercato e un’economia che viaggia solo sotto coperta. Quasi la metà dei lavoratori irregolari e al nero scoperti dalla Gdf erano infatti impiegati nelle regioni del sud.
La Finanza rilancia anche l’allarme sulle tante frodi fiscali per emissioni e utilizzo di fatture inesistenti. Migliaia anche le omesse o infedeli o artificiose dichiarazioni dei redditi e dell’Iva. L’evasione dell’Iva continua ad essere molto alta, visto che sono state denunciati evasioni per un importo di 1,6 miliardi di euro. L’incremento, come abbiamo detto, è da record: più 60% rispetto al 2005. Inoltre sono state 301 le “reiterate e mancate emissioni” di scontrini fiscali e ricevute fiscali in soli tre mesi, ovvero dal dicembre dello scorso anno alla fine di marzo. Nel corso del 2006 i rilievi totali sono stati invece 84 mila.
Complessivamente i controlli avvenuti nello scorso anno sono stati 381 mila, ma il comando della Guardia di Finanza annuncia l’intenzione di aumentare i controlli oltre il 30% arrivando quindi a circa 500 mila. Era stato il viceministro Vincenzo Visco a segnalare nei giorni scorsi che negli ultimi tre mesi sono già emersi 7.644 casi di violazione e che 46 esercizi commerciale si sono visti imporre l’obbligo di chiusura. Saracinesce abbassate dunque a causa dei reati fiscali commessi. Lo stesso viceministro dell’economia ha parlato ieri anche del famoso “tesoretto”. Bisogna tagliare le tasse prima alle famiglie, ha dichiarato Visco a proposito dell’uso che il governo dovrà fare delle entrate extragettito che non erano state previste.