(PAOLO BARONI, inviato a MONZA) - Una Provincia con lo sponsor. Privato, pronto a sborsare la bellezza di 13 milioni di euro. Che a Monza, Provincia nata nel 2004 su proposta di Umberto Bossi, serviranno per costruire due dei sei edifici del nuovo «Polo istituzionale». Per la precisione la sede dell’Agenzia delle entrate (costo 5,2 milioni di euro) e quella della Guardia di Finanza (7,7 milioni). A pagare, in virtù di un «pregresso accordo di programma», sarà il gigante della grande distribuzione Auchan, che in un’area limitrofa ai nuovi palazzi del potere brianzolo realizzerà un maxi-centro commerciale e che in cambio dell’autorizzazione ha concordato col Comune una serie di «compensazioni».
L’accordo bipartisan per le nuove sedi è fresco di firma. E prevede una spesa di ben 119 milioni di euro che vede tutti concordi: la Regione Lombardia presieduta da Roberto Formigoni, la Provincia di Milano guidata dal diessino Filippo Penati e il Comune di Monza (sindaco Michele Faglia, della Margherita). Il governo, con l’ultima Finanziaria, aveva cercato di chiudere i rubinetti delle spese in attesa di capire i possibili intrecci con la futura area metropolitana di Milano. Ma poi il progetto è fallito per l’intervento della «lobby monzese», che in Parlamento ha fatto votare un emendamento a suo favore. «Costi alti? Questura e caserma della GdF andavano fatte comunque. Stesso discorso per il centro congressi che è a carico del Comune» spiega Gigi Ponti, assessore della Provincia di Milano incaricato del «progetto Monza». «In più, se vogliamo, ci sono le nuove sedi di Provincia e Regione: questo è un costo secco, è vero, però una qualche misura di decentramento sarebbe stata fatta ugualmente...».
Per istituire la nuova Provincia di Monza e Brianza (quasi 800 mila abitanti e 53 Comuni associati) non basta però reperire un edificio per i futuri amministratori, i dirigenti e gli impiegati, ma occorre realizzare nuove sedi per una serie di amministrazioni, uffici e istituzioni. La «Fabbrica per Monza» ne prevede addirittura 22. Il cuore dell’intervento è rappresentato dai terreni dell’ex Caserma IV Novembre, un’area di 80 mila metri quadri nei pressi del rondò che porta a Villa Reale. Qui, oltre all’Agenzia delle Entrate ed alla GdF, sorgeranno il nuovo palazzo dell’amministrazione provinciale (4 piani fuori terra e due interrati: 15 mila mq destinati a ospitare 400 persone, costerà 20 milioni di euro), la sede territoriale della Regione (10 milioni in project financing), la nuova Questura (20 milioni) e anche la sede della Fiera-centro congressi, che occuperà 20.300 mq tra uffici, sale convegni, ristoranti ed aree espositive, costerà all’incirca 33 milioni di euro e sarà «lo show room del made in Brianza». A corredo del tutto una grande piazza, un parco e parcheggi interrati per altri 6,2 milioni di euro.
E tutto il resto? Dal Provveditorato agli studi alla Forestale, dai Carabinieri alla Motorizzazione civile ai Vigili del Fuoco è un giro di immobili affittati, acquistati, scambiati, ristrutturati. Un gioco delle tre carte che interessa anche Direzione provinciale del lavoro, Direzione provinciale del Tesoro, Commissione tributaria, Ragioneria provinciale, Archivio di Stato, Camera di commercio e Prefettura. Che da sola spenderà all’incirca 20 milioni di euro, per ristrutturare la futura sede operativa, sistemarne una provvisoria e imbellettare la sede di rappresentanza di Villa Fossati Lamberti. Solo la Banca d’Italia ha deciso di risparmiare limitando il suo intervento all’apertura di un semplice «sportello telematico».
La nuova Provincia dovrà essere operativa nel 2009, ma visto che i nuovi locali non saranno pronti per tempo, la Provincia di Milano in via provvisoria ha dovuto acquistare un edificio di 3400 mq per sistemare un po’ di uffici e poi si è messa alla ricerca di una sede di rappresentanza. Insomma, il debutto è fissato solo fra un paio d’anni ma il conto delle spese viaggia già molto veloce.
Il totale degli investimenti, secondo alcune stime sfiorerà i 200 milioni di euro, quattro volte la spesa media indicata dalla Ragioneria dello Stato per ogni Provincia di nuova istituzione. Non solo, ma stando al «bilancio possibile» messo a punto nelle scorse settimane dai milanesi le spese correnti del nuovo ente (personale, beni e servizi) toccheranno quota 91,3 milioni di euro su un bilancio totale di 124,7. Coperto da entrate tributarie e trasferimenti, ma anche da prestiti e mutui per i quali si calcolano già ora oneri annuali per 8 milioni di euro.
Ma non si parli male della nuova Provincia di Monza e Brianza, perché tutti la difendono. Nel centrodestra come nel centrosinistra. Spiega il margheritino Ponti: «La ragione prima della nuova Provincia sta nella sua dimensione: parliamo di 800 mila abitanti e di un numero altissimo di attività economiche. E’ un progetto che ha l’appoggio di tutti e non confligge con la futura area metropolitana di Milano. Loro si interesseranno dei Comuni della prima fascia, noi di quelli della seconda». Concorda Massimo Ponzoni, assessore regionale di Forza Italia: «La Brianza se l’è guadagnata sul campo e sarà un’opportunità per il rilancio di un territorio che grazie alla sua capacità imprenditoriale si è fatto conoscere non solo in Lombardia e in Italia, ma in numerose altre parti del mondo». E quindi avanti tutta, con la nuova Provincia e le sue spese milionarie.