Diciannove presidenti di Regione e due presidenti di Province autonome (Trento e Bolzano). Alle loro spalle un esercito di 233 assessori, 1118 consiglieri e diverse migliaia di addetti, capi di gabinetto, assistenti, segretarie, esperti in comunicazione.
I costi minimi stimati per le indennità di presidenti, assessori e consiglieri sono intorno ai 220 milioni di euro all’anno: cifra che comprende le indennità di carica e di funzione, al netto quindi delle altre voci accessorie e ulteriori indennità di carica che variano da Regione a Regione. Tutte le indennità sono parametrate a quelle dei parlamentari nazionali: si va così da indennità pari al 60-65% dell’indennità del parlamentare, fino a indennità del 105% (il caso del presidente della Campania) o al 116% (il caso del presidente della Lombardia).
Diverso il discorso per le province autonome di Bolzano e Trento, come delle Regioni a Statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia), dotate di potestà legislativa al pari delle altre Regioni, ma con minori vincoli di bilancio. La tabella a fianco é il risultato di un’elaborazione dell’Ansa. Le cifre riportate vanno tutte moltiplicate per 12 (il numero delle mensilità). Fra parentesi é riportato il numero di assessori e consiglieri.
Le cifre non comprendono, come si diceva, una serie di altre voci che variano, e anche di molto, da Regione a Regione: per esempio, il rimborso dei chilometri percorsi per raggiungere la sede della giunta dalla propria abitazione. E’ una voce che in qualche caso arriva a pesare per oltre 2000 euro al mese, e non é considerata nella tabella.
Alcune Regioni, come la Valle d’Aosta, hanno adeguato le indennità al taglio del 10% previsto nella Finanziaria del 2006. Un invito a contenere le spese è stato rinnovato la settimana scorsa dal ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, ai presidenti di Regione. Al tema dei costi della politica sarà dedicata una conferenza straordinaria delle Regioni, convocata da Lanzillotta per il 31 maggio.