Il segretario diessino parla al telefono con il presidente di Unipol
"Dice che fate la scalata senza avere soldi per gestirla"
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ROMA - Un nuova intercettazione nell'ambito della inchiesta sulla scalata (fallita) di Unipol alla Bnl. Parlano, nuovamente, il leader Ds Piero Fassino (nella foto) e il presidente di Unipol Giovanni Consorte. E spunta il nome di Romano Prodi, citato appunto dal segretario della Quercia. La telefonata è successiva ad un incontro fra Fassino e il presidente della Bnl Luigi Abete, che il leader diessino aveva preannunciato a Consorte in una precedente telefonata, il cui contenuto era già venuto alla luce. Un colloquio intercettato in cui Fassino spiega a Consorte come Abete, abbia esternato al premier le perplessità sulla scalata in atto da parte dell'Unipol.
Ecco il testo.
Fassino: "E' arrivato qui Abete tutto trafelato".
- Consorte: "Cosa voleva?"
- Fassino: "Non ho capito niente".
- Consorte: "Qual è la proposta?"
- Fassino: "Proposta non ce n'è, non ho capito niente. Abete ha lavorato Prodi dicendogli che fate l'operazione senza i soldi per gestirla".
- Consorte: "Ma questo lo dice lui".
- Fassino: "Io ti sto facendo il quadro".
- Consorte: "Ma, va bè, qual è la proposta".
- Fassino: "Ma non mi ha avanzato nessuna proposta".
Il nome di Luigi Abete è ricorrente nelle telefonate. Lo citano anche Consorte e il senatore Nicola Latorre. I due, il 15 luglio 2005, si telefonano e Consorte dice che Bankitalia ha dato l'autorizzazione a salire al 15% e che se ne starebbe parlando con gli alleati.
- Consorte: "Sostanzialmente ci sono tutte le condizioni per fare l'Opa, facendo anche valore, al limite un pò più alto, per eliminare questa testa di c... di Abete che continua a imperversare, minaccia di qua e di là".
- Latorre: "Ho visto".
- Consorte: "Nicola ti devo salutare, fammi lavorare".