Scalate bancarie, depositate le intercettazioni - In un altro colloquio l'allora presidente di Unipol dice al segretario Ds, Piero Fassino: «Abbiamo il 51,8% di Bnl»
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MILANO - Prime, parziali indiscrezioni sulle 73 intercettazioni «sbobinate» da un perito, depositate dal gip Clementina Forleo alle parti e relative all'inchiesta milanese su Antonveneta e su altre scalate come Bnl. Quel che trapela finora dalla lettura al settimo piano del Palazzo di Giustizia effettuata da alcuni avvocati (senza tuttavia che i cronisti dispongano materialmente dell'esatta trascrizione) è il contenuto di alcune telefonate fatte nel luglio 2005 e che vedono come «protagonisti» Piero Fassino, Massimo D'Alema e Giovanni Consorte. Il contenuto delle intercettazioni, in parte anticipato dai media all'inizio dello scorso anno, aveva suscitato molte polemiche negli ambienti politici.
D'ALEMA-CONSORTE - In una delle telefonate depositate, D'Alema interviene in un colloquio tra Nicola Latorre e Consorte. In una seconda intercettazione, D'Alema avrebbe avvertito Consorte della necessità di parlargli personalmente.
CONSORTE-FASSINO - In una telefonata del 17 luglio del 2005 l'allora numero uno di Unipol Gianni Consorte disse a Piero Fassino, segretario dei Ds: «Abbiamo il 51,8% di Bnl e nell'operazione ho coinvolto 4 banche cooperative che fanno capo a Stefanini». A quanto riferisce l'Apcom, in una delle telefonate, avvenuta il 5 luglio 2005, Fassino «chiede istruzioni» a Consorte perché, spiega, «devo incontrarmi con Luigi Abete», ovvero con il presidente di Bnl.
RICUCCI-LATORRE - In un'altra delle trascrizioni depositate dal gip Forleo che i legali degli 84 imputati dell'inchiesta sulle scalate bancarie stanno esaminando c'è quella del 18 luglio 2005 in cui Stefano Ricucci parlando al telefono con Nicola Latorre dice ridendo: «Ormai, stamattina a Consorte gliel'ho detto, datemi una tessera perché io non ce la faccio più». E Latorre: «Stefano». Ricucci: «Eccolo il compagno Ricucci all'appello». Dice Latorre a Ricucci: «Ormai sei diventato un pericoloso sovversivo. Rosso oltretutto». Ricucci replica: «Ho preso da Unipol io tutto, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le operazioni con Unipol».
VERBALI PRESIDIATI - Il corridoio da cui si accede al locale in cui sono custoditi i faldoni è presidiato dai carabinieri. Per evitare fughe di notizie e la pubblicazione integrale delle trascrizioni è stata disposta una procedura molto rigida, che consente ai legali delle parti in causa di consultare il materiale, ma non di farne copie o riproduzioni fotografiche. Possono al limite prendere qualche appunto utile per le loro difese. Per questo motivo le informazioni trapelano con il contagocce.