Cari Amici,
tra i tanti libri d’impegno sociale e di denuncia che spesso sono oggetto delle nostre attenzioni nonché segnalazioni (autori come Travaglio, Beha, Barbacetto, Stella, Gomez, Pardi, Grillo, Salvi, Veltri e molti altri...), colgo ora invece l’occasione per fare qualcosa di diverso dal solito, di innovativo e gratificante.
Sono molto contento nel segnalarvi un’opera prima di un autore poco più che ventenne, Damiano Fusaro, che con il suo libro “Bernardo il figlio della Luna”, edito da “Valentina”, per quanto afferma Stefano Valentini nella sua prefazione, realizza “…un’opera letteraria che possiede tutti i crismi della creazione e non quelli, che sarebbero assai più limitati, della mera registrazione di fatti e avvenimenti…”.
Fusaro, “…si è preso la briga di costruire dal nulla caratteri, luoghi, circostanze, dialoghi intrecciandoli in un insieme coerente e lineare…” in un romanzo ambientato alla fine del Duecento, fornendo “…una prospettiva etica, tramite la riflessione sull’insensatezza dei conflitti e delle divisioni e, in ultima analisi, di tutte le guerre, nelle quali a pagare in prima persona sono sempre i poveri cristi…”.
Una riflessione cioè “…sull’immenso tritacarne che è la storia, sull’oblio cui sono affidati miliardi di individui che pure nel loro presente hanno agito e vissuto, su – in definitiva – la sterminata polifonia di milioni di voci e pensieri indistinti dalla quale solo pochi, selezionati dal tempo o dal caso (o dalle decisioni d’altri pochi…), hanno avuto la ventura d’esser tratti per giungere a noi…”.
Inevitabili nascono in me mille riferimenti alla mia storia ed al mio vissuto personale ed a quanto oggi possiamo cogliere nella società, nel mondo del lavoro, nella politica, (si pensi solo alla cooptazione degli eletti introdotta dall’attuale legge elettorale…).
In ultima analisi, la vicenda, pur essendo interamente frutto della fantasia di un autore giovanissimo è per molti aspetti esemplare: Bernardo potrebbe essere esistito, in qualche luogo e tempo, senza che alcun documento ci abbia trasmesso notizia di lui. Il libro dà quindi voce ad un personaggio forse vissuto per restituirla idealmente a miriadi d'uomini e donne vissuti effettivamente, ma senza lasciare traccia del proprio passaggio.
Buona lettura.