Lo riporta il sito internet del settimanale Un numero di cellulare in uso al premier trovato nella memoria di due telefonini di Saladino, il personaggio principale dell'inchiesta
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CATANZARO - Il presidente del Consiglio Romano Prodi sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati da parte della procura di Catanzaro per un numero di telefonino in contatto con gran parte degli indagati nell'ambito del presunto comitato d'affari politico-massone con base a S.Marino per la gestione di fondi Ue. Lo riporta il sito internet di «Panorama». Il sito fa sapere di essere in possesso della consulenza tecnica consegnata al pubblico ministero Luigi De Magistris (nella foto) dal dottor Gioacchino Genchi e depositata il 10 luglio presso il tribunale del riesame di Catanzaro. Nel documento di32 pagine si spiega perché è opportuno indagare su Prodi e coinvolge anche altri tre parlamentari: Sandro Gozi (Ulivo), Giancarlo Pittelli (senatore di Forza Italia) e Lorenzo Cesa (Udc).
CELLULARE - Nella relazione si afferma che una Sim Gsm 32074... intestata alla società Delta Spa, «era registrata, con l'annotazione 'Romano Prodi cellulare', nelle memorie di due cellulari di Antonio Saladino», ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria e considerato il personaggio principale dell'inchiesta. Un dato, è scritto nella relazione che «lascia quindi ragionevolmente presumere che la Sim Gsm 32074... intestata alla Delta Spa fosse in uso al professor Romano Prodi».
MASSIMO RISERBO - «I doveri istituzionali mi impongono il massimo riserbo». È stato questo l'unico commento del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi. Il magistrato non ha voluto aggiungere altro dopo che venerdì aveva precisato di non sapere nulla dell'iscrizione nel registro degli indagati di Prodi e anzi di essere meravigliato che il suo sostituto non l'avesse informato. Nessun commento anche dal procuratore aggiunto, Salvatore Murone, il quale ha sottolineato come «il registro degli indagati è un registro segreto e quindi non parlo di iscrizioni». Ancora irrintracciabile il titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore De Magistris.