Spariscono le circoscrizioni nelle città con meno di un milione di abitanti - Il governo vuole ridurre di un terzo i consiglieri sul territorio e diminuire i gettoni di presenza. Tesoro, in chiusura ottanta sedi
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ROMA — Riduzione di un terzo dei consiglieri regionali, comunali e provinciali, taglio dei gettoni di presenza, regole molto più rigide per la formazione dei gruppi consiliari nei parlamentini di Regioni ed enti locali. E ancora, eliminazione delle circoscrizioni nei comuni con meno di un milione di abitanti, razionalizzazione dei municipi, nuovi criteri per la definizione dei comuni e delle comunità montane, con una drastica riduzione anche del numero dei loro consiglieri. Il pressing si fa sentire, e il nuovo piano per l'abbattimento dei costi della politica che il governo sta discutendo con gli enti locali comincia a prendere corpo. Mentre prosegue il lavoro per la razionalizzazione e la riduzione della spesa nei ministeri: giovedì prossimo Tommaso Padoa-Schioppa porterà in Consiglio dei ministri il piano dei tagli all'Economia, con la chiusura di 80 sedi provinciali.
DDL COSTITUZIONALE Il primo progetto, che raccoglie le proposte di autoriforma allo studio degli stessi enti locali e altri interventi dettati dal governo sarà definito il prossimo 31 maggio dalla Conferenza Unificata tra Stato, Regioni ed enti locali e presentato al Consiglio dei ministri a metà giugno. Sarà, con tutta probabilità, un disegno di legge costituzionale, perché il Titolo V non consente allo Stato di dettare le linee di riforma alle Regioni, che tuttavia sarebbero orientate ad accettarlo. L'alternativa è quella di lasciare tutto alla modifica degli statuti regionali, che forse è un processo ancor più complicato di quanto non sia il cambiamento della Costituzione. Comuni e Province, in ogni caso, sono più avanti nella messa a punto dei piani di risparmio. E praticamente definito è anche il progetto di autoriforma delle comunità montane. L'Uncem, la loro associazione, ha ipotizzato il taglio di ben due terzi dei consiglieri, che per tutte le 355 comunità oggi sono 12.800, con un costo annuo di 72 milioni di euro. Potrebbero scendere fino a 4.300, con un risparmio di quasi 50 milioni di euro, riducendo da tre a uno il numero dei rappresentanti di ciascun comune che vi partecipa. Altri risparmi, però, arriverebbero dalla nuova definizione delle comunità montane allo studio del ministro Linda Lanzillotta.
IL PIANO PADOA-SCHIOPPA - Giovedì prossimo, intanto, sbarca al Consiglio dei ministri il piano dei tagli all'Economia. Chiusi 80 uffici provinciali, 40 del Tesoro, 40 della Ragioneria, riorganizzate le direzioni interne, Padoa-Schioppa è certo di ottenere un risparmio di almeno 30 milioni l'anno. Ci saranno, è vero, circa 2000 esuberi e molti dirigenti in meno, ma all'Economia sono certi che la mobilità incentivata potrà ridurre di parecchio quel numero. D'altra parte la ristrutturazione, con il blocco del turn-over all'80%, permetterà la riapertura dei concorsi, ricorda l'Economia. Che è pronta a far scattare il taglio del 30% alla spesa dei ministeri che non avranno presentato entro giugno piani alternativi a quelli della Finanziaria.