Le dichiarazioni all'Ansa del portavoce di Palazzo Chigi, Silvio Sircana - «Non c'è nulla di misterioso: il numero di telefono sotto indagine è ben conosciuto, chiamavano anche i no-Tav»
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ROMA - Dalle indagini di Catanzaro su Prodi «non può emergere altro che la trasparenza e la correttezza» del presidente del Consiglio. Lo ha dichiarato il portavoce del governo, Silvio Sircana, interpellato telefonicamente dall'Ansa in merito all'indagine di Catanzaro su una presunta lobby d'affari politico-massonica con base a S.Marino che ha visto forse iscritto nell'elenco degli indagati il primo ministro Romano Prodi.
«SCHEDA VOLTURATA» - Sircana spiega che «il numero del telefono cellulare abitualmente utilizzato da Prodi - trovato nella memoria di due telefonini di uno degli indagati, ndr - gli è stato assegnato al suo rientro da Bruxelles. Come riportano alcuni giornali, la scheda telefonica, insieme ad altre utenze utilizzate dallo staff del presidente, è stata fornita dalla Delta Spa, che comunque - precisa Sircana - non è una società di S.Marino. Nel novembre 2004 questa scheda è stata prima volturata all'associazione Ulivo-Democratici, poi a Palazzo Chigida quando Prodi è diventato presidente del Consiglio. Quindi, non c'è nulla di misterioso, intrigante e intrigato. Sicuramente l'eccessiva notorietà di questo numero telefonico non fa altro che dimostrare l'assoluta trasparenza di questa utenza, anche se a volte può aver portato seccature» dice ancora il portavoce del governo, ricordando un episodio specifico.
VALANGA DI SMS DAI NO-TAV - «Proprio durante la concertazione sulla Tav - spiega Sircana all'Ansa - qualcuno pensò bene di far conoscere questa utenza a dei contestatori in val di Susa, con la conseguente valanga di sms di protesta contro l'alta velocità alla quale, oltretutto, il presidente del Consiglio rispose in gran parte. Lo stesso giornalista di Panorama, che ha avuto da Catanzaro questo numero, ha chiamato il presidente ricevendo una risposta dalla sua segretaria. E cosa pensare dei 36 mila contatti con Bonferroni? La cosa mi lascia perplesso - dice ancora Sircana - perché ciò vuol dire che ci devono essere state una sessantina di telefonate al giorno. A meno che non si considerino tra tutti questi contatti anche gli sms che Prodi riceve dal suo staff per essere avvertito sui contenuti delle agenzie di stampa».
TRASPARENZA - «Che Prodi abbia voluto conservare lo stesso numero anche quando è arrivato a Palazzo Chigi - conclude il portavoce del governo - testimonia chiaramente che il presidente del Consiglio è consapevole che da indagini o ispezioni di qualsiasi genere su questa utenza non possa emergere niente altro che la trasparenza e la correttezza del suo operato».