Il portavoce del premier Sircana attacca: «Chiedo rispetto e misura» - Il braccio destro del Professore contesta l'intervista del Corriere al magistrato che segue l'inchiesta calabrese sui fondi Ue
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ROMA - «Torno a ribadire quanto già dichiarato alle agenzie di stampa domenica. E cioè che nessun segreto c'è sulla scheda telefonica usata da Prodi al suo ritorno in Italia da Bruxelles fino ad oggi». Così il portavoce del governo e braccio destro del premier, Silvio Sircana è tornato a sottolineare la totale estraneità del presidente del Consiglio riguardo all'inchiesta di Catanzaro. «Posso tranquillamente sostenere - dice Sircana - la totale estraneità del presidente Prodi rispetto a società (Pasfin, Pragmata, Sopaf) che vengono classificate sbrigativamente come società del giro prodiano». Riferendosi a un'intervista al magistrato de Magistris, titolare dell'inchiesta calabrese in cui è rimasto coinvolto Romano Prodi, apparsa sul Corriere della sera, Sircana chiede che ci siano «misura e rispetto per la verità».
MICHELI - Il sottosegretario alla presidenza del Congilio Enrico Micheli, intanto annuncia in una nota querele per diffamazione sulla vicenda dell'inchiesta di Catanzaro, sottolineando di non essere proprietario di alcuna azienda. «Una storia incredibile - sottolinea il sottosegretario - che mi lascia sconcertato e preoccupato in quanto mostra l'esistenza di un'approssimazione inaccettabile nel pubblicare notizie di interesse pubblico senza rispetto per la veridicità dei fatti e delle persone che vi sono coinvolte. Mi riferisco all'indagine di Catanzaro e alla confusione che si è fatta e si sta facendo anche in queste ore tra il mio nome e quello di un altro Micheli». «Lo scambio di persone - aggiunge Micheli - risulta del resto dalle dichiarazioni rese pubblicamente dal manager della Delta spa, Anselmo Galbusera, proprio in relazione all'inchiesta. Tali dichiarazioni sono state riprese e diffuse dalle agenzie di stampa del 14 luglio scorso. Per queste ragioni - conclude - ho dato incarico ai miei legali di tutelarmi contro chiunque abbia danneggiato con diffamazioni in queste ore la mia persona».