Colloquio intercettato del 5 luglio 2005 con l'ex presidente di Unipol - Il colloqui del segretario dei Ds prima di incontrare Abete (Bnl). In un'altra telefonata Consorte gli dice: «Ho il 51% della banca»
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MILANO - «Sto abbottonatissimo». Sarebbero le parole del segretario dei Ds, Piero Fassino, in un colloquio intercettato del 5 luglio 2005 con l'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte, e contenuto nella perizia con le trascrizioni dei dialoghi nell'ambito delle inchieste sulle scalate ad Antonveneta, Bnl e Rcs. È una delle telefonate (diffusa oggi dall'Ansa) in cui politici (non indagati) parlano con indagati «intercettati». Nei testi, che hanno potuto essere consultati dalle parti, i puntini sospensivi stanno per parti dell'intercettazione inintellegibili.
Fassino parlando con Consorte gli spiega che l'allora numero uno di Bnl, Luigi Abete, vuole vederlo per parlargli.
Ecco un brano tratto dalla perizia:
- Fassino: Gli... gli altri cosa fa? Perchè mi ha chiamato Abete.
- Consorte: sì
- Fassino: chiedendomi di vederci, non mi ha spiegato, cioè voglio parlarti, parlarti a voce, a voce, viene tra un po'.
- Consorte: uhm.
- Fassino: su quel fronte lì cosa succede?
- Consorte: mah, guarda, su quel fronte lì... eh noi con.. però tu... ma questa... eh... non gliela devi dire a lui...
- Fassino: ma io non gli dico niente, voglio sapere, voglio solo avere elementi utili per il colloquio.
- Consorte: no, no, no. No, no. Ti sto infatti...
- Fassino: sto abbottonatissimo.
- Consorte: eh. No, ma ti dico anche quello che puoi dire e non dire, solo questo.
- Fassino: ecco meglio così. Dimmi tu.
- Consorte: noi, sostanzialmente con gli spagnoli un accordo l'abbiamo raggiunto.
- Fassino: sì.
- Consorte: anzi, non sostanzialmente ma di fatto proprio, concreto. Uhm! Naturalmente ci siamo riservati di sentire i nostri organi.
La telefonata proseguirebbe su argomenti personali per poi riprendere:
- Fassino: ma sarebbe un accordo che si configurerebbe come?
- Consorte: l'accordo si configura che noi aderiamo alla loro ops...
- Fassino: eh.
- Consorte: loro ci danno il controllo di Bnl Vita.
La conversazione poco più sotto proseguirebbe:
- Fassino: vi passano a voi le quote di Bnl Vita?
- Consorte: sì.
Dopo ancora qualche battuta, la telefonata andrebbe avanti così:
- Consorte: sì, sì e soprattutto ci danno tutti gli assets, quindi otto miliardi di euro che Bnl Vita gestisce, cioè tutta l'azienda proprio, praticamente no? Poi ci danno un altro oggetto...
- Fassino: ehm.
- Consorte: che però non si può dire oggi.
Ancora più avanti la telefonata proseguirebbe:
- Consorte: e poi d'altra parte il vero problema è che noi non riusciamo a chiudere l'accordo con Caltagirone, questo è il problema vero.
- Fassino: qual è il problema?
- Consorte: fa richieste assurde.
SECONDA INTERCETTAZIONE - «Abbiamo il 51,8% di Bnl e nell'operazione ho coinvolto 4 banche cooperative che fanno capo a Stefanini». Sono le parole che in una telefonata del 17 luglio del 2005 l'allora numero uno di Unipol Gianni Consorte disse a Piero Fassino, segretario dei Ds. Il cda Unipol che approva l'opa su Bnl è del 18 luglio.