Per il magistrato hanno ricoperto «ruoli attivi» nel caso Unipol-Bnl - Intercettazioni, il gip Forleo ipotizza il reato di concorso in aggiottaggio per il ministro degli Esteri e l'esponente diessino
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MILANO - Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema (nella foto) e l'esponente diessino Nicola Latorre hanno ricoperto «ruoli attivi» nella vicenda della tentata scalata di Unipol a Bnl. Lo scrive il gip Clementina Forleo in una nota dell'ordinanza in cui si chiede alle Camere l'autorizzazione all'utilizzazione delle intercettazioni ai fini del procedimento con al centro la compagnia assicurativa bolognese. Il giudice nelle conclusioni, nell'individuare il possibile concorso nel reato di aggiotaggio dei due parlamentari, ha citato otto telefonate. Tra queste ce n'è una, definita di «estremo interesse», fra l'attuale ministro degli esteri, il senatore diessino e Giovanni Consorte «in quanto manifesta - unitamente ad altre di cui si dirà - la complicità nell'operazione dell'onorevole D'Alema, oltre che dello stesso Latorre, come si è visto resi direttamente edotti della penale illiceità della stessa» operazione. Nella nota esplicativa, che si trova nelle pagine conclusive del provvedimento, il gip ricorda le otto telefonate e parla di «ruoli attivi - contrassegnati all'evidenza da consapevole contributo causale - ricoperti nella vicenda dai deputati D'Alema e la Torre».
LA REPLICA DI FASSINO, D'ALEMA, LATORRE E GRILLO - «Sono totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di condotta illecita». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio Massimo D'Alema, che sottolinea: «Tutti possono constatare l'infondatezza di quanto sembra mi venga contestato, poichè le intercettazioni telefoniche sono state rese pubbliche su tutti i giornali italiani». Sulla stessa linea anche il segretario dei Ds Fassino: «Rivendico, ancora una volta, la mia assoluta estraneità a qualsiasi disegno illecito». Stesse parole per il senatore Ds Nicola Latorre, vicepresidente del gruppo dell’Ulivo: «Mi ritengo assolutamente estraneo a qualsiasi disegno illecito. L'ipotesi di reato che verrebbe contestata nella parte finale del provvedimento del Gip è del tutto surreale». Anche il senatore di Fi Luigi Grillo si è detto «convinto di non aver commesso alcun illecito penale» e ha aggiunto che «il Parlamento deve mettere a disposizione del magistrato i nastri di quelle conversazioni telefoniche così finalmente potrà finire questa gogna mediatica».
BERSANI - «Poichè le intercettazioni le hanno potute leggere tutti, tutti potranno farsi una opinione di quanto sia proporzionata ai fatti la ricostruzione della Dottoressa Forleo. A me pare francamente che non ci sia proporzione alcuna». Lo afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, commentando l'ordinanza del Gip di Milano trasmesso al Parlamento.