Bertinotti: rivendico il nostro stile di sobrietà
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ROMA - Camera e Senato sono in competizione anche sui tagli da effettuare per ridurre i costi della politica. Per questo è sempre più frequente che il presidente Bertinotti riceva le lamentele dei deputati sulla disparità di trattamento con l' altro ramo del Parlamento: i senatori, per esempio, percepiscono per i collaboratori nel collegio 4.678 euro al mese mentre, alla Camera, per i «portaborse» la cifra è 4.190 euro; per i rimborsi telefonici, il Senato spende 4.150 euro all' anno per parlamentare, la Camera 3.099. I viaggi all' estero che presto verranno aboliti: 4 mila euro al Senato, 3 mila alla Camera.
Ora, tante puntualizzazioni hanno contagiato anche il presidente della Camera. Ieri, infatti, Fausto Bertinotti ha detto la sua, non senza una vena di disappunto, dopo aver letto sui giornali che la proposta della Camera sui tagli ai vitalizi (le pensioni) dei parlamentari non sarebbe rigorosa come quella del Senato. Punto primo: «Non c' è alcuna diversità di posizioni tra Camera e Senato perché ogni proposta viene assunta congiuntamente sia per gli aspetti condivisi sia per quelli da approfondire». Secondo: «Prima della pausa estiva arriverà la decisione». Terzo: «Rivendico uno stile di sobrietà della Camera. Noi non facciamo regali di Natale, neppure ai deputati, né brindisi di fine anno...».
Contestualmente il Senato - dopo una telefonata in cui Bertinotti non ha nascosto la sua irritazione al presidente Franco Marini - smentiva i contrasti presunti tra i questori in materia di vitalizio: «Resta aperta la discussione intorno a un punto di rilievo marginale. La soluzione si sarebbe dovuta trovare la settimana scorsa. Se ciò non è stato possibile lo si deve esclusivamente ai rilevatissimi impegni d' aula al Senato». Tutto rinviato, dunque, anche se dal Senato assicurano che ci sia pieno accordo nel chiudere entro luglio. Alla Camera, però, non nascondono una certa perplessità sull' ennesimo rinvio.
Ormai è stato stabilito che il nuovo regime pensionistico dei parlamentari andrà a regime solo dalla prossima legislatura: da quando cioè, saranno necessari 5 anni (non più 2 e mezzo) per percepire la «pensione minima» (dal 25 al 20 per cento dell' indennità) mentre chi ha versato contributi anche per 5 o 6 legislature non potrà superare il tetto del 60 per cento. Ma la discussione tra questori è ancora aperta: il vitalizio dei parlamentari con 2 o 3 legislatura alle spalle, e sono circa 400, verrà calcolato col vecchio o col nuovo schema? «Con la nuova tabella, considerando il diritto maturato, o si obbliga il parlamentare al peggior trattamento oppure l' operazione rischia di costare di più», avverte il questore della Camera Gabriele Albonetti.