Il personale in servizio a Montecitorio la categoria più 'cara'
Roma, 11 lug. (Apcom) - L'85 per cento delle spese correnti di Montecitorio è "obbligatorio" quindi non riducibile, se non con modifiche di legge o di regolamento. E' quanto emerge dalla relazione dei Questori della Camera alla prima commissione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui costi della politica. Tra le spese di carattere "vincolato", che trovano la propria fonte quindi in disposizioni di legge o di regolamento, ci sono quelle per deputati ed ex deputati, per il personale in servizio e per quello in quiescenza. "Il restante 15% - si legge nella relazione - è modulabile sulla base degli obiettivi stabiliti dagli organi di direzione politica per il funzionamento della Camera".
L'80,4% delle risorse finanziarie è assorbito dall'attività parlamentare, il 3% dalle relazioni internazionali e dalla rappresentanza, il 9,1% da servizi direttamente fruibili al pubblico, il 7,5% alla valorizzazione e riqualificazione del patrimonio mobiliare e immobiliare della Camera. Dalla tabella sulle spese correnti risulta che dei 1.011.505.000 euro previsti per il 2007, la quota maggiore verrà spesa per il personale di servizio (266.915.000 euro), seguiti dalla voce 'Acquisto beni e servizi' (181.000.000 euro), indennità parlamentare e rimborso spese per deputati (169.180.000 euro), personale in quiescenza (167.495.000 euro), assegni vitalizi e rimborso spese per ex deputati (132.450.000 euro), poi la voce 'spese non attribuibili', tra cui il cerimoniale, le commissioni di inchiesta etc. (50.430.000 euro), trasferimenti (36.035.000 euro).