LOCRI (Reggio Calabria) - Nella giornata della legalità il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, a Locri, parla di criteri normativi, ma anche comportamentali, per contrastare la lotta alla ' ndrangheta. Parla di trasparenza negli appalti Di Pietro e spiega che il vero fronte da spezzare sono «le collusioni politico-imprenditoriale-mafioso». Ma dice di più: «Non è vero che tutti quelli che dicono di combattere la criminalità, alla fine la combattono veramente».
Di Pietro parla ad una platea piuttosto folta che lo segue attenta, però bisbiglia. Perché al tavolo della presidenza, assieme ad altri autorevoli esponenti di Italia dei Valori, siede l' avvocato Maurizio Feraudo (nella foto cerchiato in rosso con a fianco altri esponenti dell'IDV tra cui l'on. Misiti e l'on. Silvana Mura alla fine del tavolo), capogruppo del partito al consiglio regionale della Calabria. L' esponente politico è indagato dalla magistratura di Cosenza per concussione, truffa e falso.
Lo scorso 3 luglio il pubblico ministero Antonio Tridico ha chiuso l' indagine contestando al consigliere regionale una truffa ai danni della Regione Calabria per domande di rimborso che riguarderebbero missioni mai compiute.
Feraudo, sempre secondo il magistrato, avrebbe poi preteso da un componente della sua struttura politica, Andrea Scaglione, un' autista, la corresponsione di 900 euro nel luglio del 2005, di 700 ad agosto di quell' anno, di altri 750 a ottobre sempre del 2005, di 2.650 a dicembre e infine di 1.200 a gennaio del 2006, pena il licenziamento.