Dal di fuori può essere sembrata una tromba d'aria nel deserto. Chi invece l'ha vissuta dal di dentro sa che le due giornate del "V-day" di Beppe Grillo che hanno permesso di raccogliere 9mila firme in città per cambiare le cose in politica, sono invece il risultato di un lungo lavoro: di incontri, di confronti sul blog, di discussioni ai meetup, i forum che si tengono su internet.
Un lavoro che ha richiesto pazienza e fatica e che oggi, da quando Grillo ha dichiarato che i "suoi" gruppi potranno, se vogliono, dar vita a delle liste civiche è sottoposto ad una pressione molto forte e nuova. Soprattutto perché, raccogliendo le impressioni dei coordinatori, i "grilli" di Padova non c'erano preparati. C'è una bella differenza infatti tra raccogliere firme per un referendum che allontani dal parlamento chi è stato condannato in via definitiva, che permetta a chi è eletto di starci solo per due mandati e che consenta agli elettori di votare il candidato che vogliono, non quello che vogliono i partiti. Una bella differenza, dicevamo, col fatto di diventare lista civica, ovvero un movimento politico che dovrebbe misurarsi presto nelle comunali e provinciali del 2009. Circostanze per cui bisogna organizzarsi "militarmente", essere presenti nel dibattito della città, fare campagna elettorale.
È un disorientamento positivo però quello dei due gruppi che hanno effettuato la raccolta firme. Il "Canton del Grillo" (nato nel 2005 589 iscritti al forum) e i "Grilli padovani" (una sessantina) raccolgono la sfida. Stasera alle 21 nella sala del consiglio di quartiere di via Bajardi 5 si ritroveranno per decidere. Anche se, precisano sia Stefano De Checchi 34 anni, particante in uno studio legale e coordinatore del Canton, che Andrea Boaretto, 28 anni, programmatore, portavoce dei Grilli, «stiamo aspettando le istruzioni dal blog di Beppe".
Ciò che è sicuro è che parlando con loro si avverte un'aria nuova, sprovveduta quel che basta per incidere con l'entusiasmo e anche l'insofferenza della società civile su certi meccanismi della politica. Ora hanno tutti i riflettori addosso e non vogliono spabgliare, non vogliono essere preda di qualcuno, ma continuare a difendere la gente».
«Io non sono contro i partiti ma con questa esperienza ho capito che può esistere un'opinione pubblica che vuole partecipare, per fare un po' di pulizia perchè la politica è un bene fondamentale. Quando la gente firmava ho chiesto loro se sapevano ciò che facevano. Ne erano tutti consapevoli, non c'era solo rabbia. E siccome il passaparola è avvenuto tramite internet o direttamente per amicizie o contatti significa che ci sono persone molto attente». Forse non è un paragone proponibile ma novemila firme in città equivarrebbero ad un partito del 7 per cento, più dell'Udc e come An... «Di un discorso del genere non se ne parla nemmeno - continua De Checchi - noi ora siamo impegnati a proteggerci. Ci sono già dei politici che ci hanno chiamato offrendosi... Da qui in avanti ci sarà chi vorrà farsi pubblicità, chi arriverà all'ultimo momento per spaccare il mondo. Insomma avremo un po' di problemi. E poi non abbiamo neanche un programma. Noi finora abbiamo fatto degli incontri per la gente, per informarli sulla tematica degli inceneritori ad esempio, o delle microparticelle, questo dobbiamo fare. E d'altro canto dobbiamo capire che metodo troverà lo stesso Beppe Grillo per legittimare coloro che hanno lavorato finora, dividendoli dagli approfittatori. Poi se lista civica sarà potremmo chiedere di candidarsi anche a persone di qualità e competenza che vengano dalla società come noi».
E A PROPOSITO DI GENTE CHE HA LAVORATO CON I GRUPPI ANDREA BOARETTO CITA "CITTADINI ATTIVI PER LA DEMOCRAZIA" L'ASSOCIAZIONE DI ARMANDO DELLA BELLA «CHE CI HA AIUTATO IN QUESTO FINE SETTIMANA A RACCOGLIERE LE FIRME.
«La nostra posizione è di continuare a informare e difendere i cittadini. Siamo apartitici e anch'io non sono che uno dei tanti» conclude Boaretto. (Mauro Giacon)