Due settimane fa, il senato Americano ha approvato una specie di risoluzione, naturalmente non vincolante, che era presentata da un gruppo di senatori sia Repubblicani che Democratici capeggiati dal senatore Joseph Biden, Vice presidente del senato americano e candidato democratico alla presidenza nel 2008.
Il progetto prevede la trasformazione dell'Iraq in uno stato federale come sancito dall'articolo 1 della nuova costituzione irachena, che è stata approvata dal 78% della popolazione Irachena nel 2005.
Il progetto è stato aspramente criticato dal mondo arabo, che ancora non riesce ad accettare il sistema del federalismo in Iraq, ma vede in questa formula la spartizione del Paese, cosa che non è vera in quanto già esistono due stati federali pur non riconosciuti al livello internazionale, uno è al Nord nel Kurdistan e uno è al Sud Sciita con unico presidente della Repubblica che è il curdo Talabani e con uno stato centrale a Baghdad.
Proprio sul federalismo, nel mese di luglio scorso si è tenuto a Erbil, la capitale del Kurdistan dell'Iraq, un seminario dal titolo "Federalismo applicato in Iraq", che era organizzato dall'associazione radicale Non c'e' pace senza giustizia con il supporto del Ministero degli Esteri italiano, dalla associazione irachena International alliance for justice, dal Governo regionale curdo, dell'Assemblea nazionale irachena e dal Parlamento regionale curdo.
Al seminario hanno partecipano tutte le comunità geografiche e religiose e tutti i movimenti e partiti politici iracheni e tutti hanno sostenuto con forza che il federalismo in Iraq prima o poi si realizzerà completamente, perché è ultima possibilità per risolvere i problemi dell'Iraq definitivamente. Quindi la divisione in tre Stati, uno Curdo, uno Sciita e uno Sunnita, con il governo centrale a Baghdad.