La magistratura contabile vuole fare luce sui 3,2 milioni assegnati all’avvocato Ascione
__________________________________________________________________________
VENEZIA. La Corte dei Conti vuole vederci chiaro sulla maxi-parcella da 3,2 milioni di euro, che la Brescia-Padova (foto - La Sede) pagherà all’avvocato Guglielmo Ascione, incaricato di elaborare una strategia per permettere alla società di rinnovare per altri 13 anni la concessione con Anas, che altrimenti scadrà nel 2013 facendo venir meno la società stessa.
In verità, la copertina del fascicolo aperto dal vice-procuratore regionale Giancarlo Di Maio riporta - come oggetto di indagine - la dicitura «Parcella di 5 milioni di euro», tanti quanti ne aveva chiesti in prima battuta l’ex magistrato Ascione, ora legale esperto di legge e finanza, prima che la presidente Manuela Dal Lago ottenesse uno sconto e la possibilità di un pagamento rateizzato: 1,2 milioni di euro sono già stati versati, il saldo al rinnovo della concessione.
Una parcella difesa dal legale e dalla società stessa come a norma di tariffario, che prevede per il consulente un compenso pari all’1% del valore dell’«appalto»: in questo caso il valore globale del piano finanziario valutato da Ascione era di 3200 milioni, quindi il legale avrebbe già fatto un notevole sconto. «Di cose indecenti ne ho viste nella mia vita: questa è qualcosa di peggio», aveva tuonato Giancarlo Galan, che puntava ad ottenere la «testa» della Dal Lago in scadenza di mandato (battaglia persa). Tant’è, il procuratore contabile Carmine Scarano ha deciso che la questione fosse degna di approfondimento e il vice procuratore Di Maio avrà ora il compito di valutare se la Brescia-Padova abbia o meno sprecato danaro, provocando un danno alle casse dell’Erario. La competenza della magistratura contabile - nonostante lo status privatistico della «Serenissima» - deriva dal fatto che la società autostradale è per oltre il 60% espressione di enti pubblici.
Nei prossimi giorni, la Procura contabile acquisirà ufficialmente il materiale relativo alla contestata parcella, per cercare di verificare se il tema della consulenza legale rientri o meno tra quelli previsti dalla concessione in atto: dunque, tra le funzioni della stessa «Serenissima» (il che riterrebbe legittimo la pur milionaria parcella) oppure se esuli dalle competenze della società, nel qual caso la spesa risulterebbe addebitabile ai consiglieri che l’hanno approvata. (Roberta De Rossi)