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n. 1414 del 30/12/2007

CENSIS: PER ITALIA È SEMPRE ‘BOOM SILENZIOSO’, MA DI MINORANZA

ROMA (Reuters) - L'Italia continua a vivere un "silenzioso boom" guidato da "una minoranza industriale orientata alla globalizzazione", ma la società italiana sembra inerte, simile a una "mucillagine", vittima di una "frammentazione progressiva", e la politica non sembra in grado di catalizzare le energie che vengono dalle diverse "minoranze attive". Lo dice il Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del paese, che viene presentato oggi.

Nelle "considerazioni generali" dell'edizione 2007, i ricercatori del Censis ribadiscono, come negli anni passati, l'esistenza di un "silenzioso boom" economico, basato su prodotti per "la fascia altissima del mercato", una differenziazione produttiva delle medie e piccole imprese", la "ri-localizzazione" in Italia di produzioni di alto brand.

Il rapporto segnala anche il "protagonismo dei grandi players" italiani - industriali, finanziari e operatori delle utilities - aggressivi sui mercati esteri, specie quelli dell'Europa dell'Est.

"La combinazione di tutti questi fattori induce a pensare che l'economia reale in Italia abbia un andamento più che buono", nonostante i problemi finanziari insorti negli ultimi mesi, come quelli legati alla crisi dei mutui subprime, dice la ricerca.

Ma nonostante il suo successo, "la minoranza industriale non riesce a coinvolgere l'intero sistema sociale". "Siamo dentro una dinamica evolutiva di pochi e non uno sviluppo di popolo", avverte il Rapporto, che segnala l'esistenza dello "antico divario Nord-Sud", "la tentazione di limare i salari" da parte delle imprese, la mancanza di un rilancio generalizzato dei consumi.

Insomma, dice il Censis, lo sviluppo "non diventa processo sociale", e la società italiana sembra adagiarsi in una "inerzia diffusa".

Per la realtà italiana il Rapporto conia dunque l'immagine della "mucillaggine", in cui le istituzioni non hanno più una funzione di coesione, e la società, frammentata, vive "una disarmante esperienza del peggio".

In questa situazione, dicono i ricercatori, emergono però delle minoranze "virtuose": quella della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnica, quella di chi sviluppa relazioni internazionali (studenti all'estero, professionisti interessati ai nuovi mercati, etc). Ma anche quella di chi sceglie di vivere in "realtà locali ad alta qualità delle vita", di chi sviluppa un rapporto positivo con gli immigrati, vive l'esperienza religiosa o partecipa a movimenti, associazioni o sindacati.

Le energie che provengono da queste minoranze dovrebbero essere catalizzate dalla politica, "ma il suo stato non lascia molte speranze", giudica il Rapporto, che suggerisce almeno di cominciare "semplicemente a pensare" e di "mettersi nel solco della modernità" al passo con altri paesi.


Reuters, 7.12.2007


Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati