Il dato emerge dal consuntivo della Guardia di Finanza su redditi non dichiarati e Iva non pagata. Oltre 46 milioni i danni erariali segnalati alla Corte dei conti - La ricchezza nascosta al Fisco lo scorso anno è il 3% del Pil regionale
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VENEZIA. Quattro miliardi, tra redditi da sottoporre a tassazione e Iva non pagata. L’evasione fiscale accertata, nel 2007, dal Comando Veneto della Guardia di Finanza corrisponde a poco più del 3% del Pil regionale (2006). «Si tratta di cifre mai raggiunte in Veneto - spiega il comandante regionale delle fiamme gialle, Mario D’Alonzo -. Ma, al di là dei numeri, quel che conta è la deterrenza dei controlli, ossia che siano fatti in numero adeguato e con metodologie efficaci». E in Veneto, rispetto alla media dell’ultimo triennio, la quantità delle verifiche è salita del 5% mentre quella dei controlli del 35%. «Questo risultato - aggiunge D’Alonzo - è un segno dell’inversione di tendenza verso una maggiore equità e giustizia fiscale».
Gli sforzi delle fiamme gialle venete si sono concentrati sui contribuenti medio-grandi, con volumi d’affari superiori ai 7,5 e ai 25 milioni, mentre le ispezioni tra le piccole imprese hanno visto 60 mila interventi tra verifiche e controlli in materia di ricevute e scontrini fiscali. Il grosso dei risultati in materia di accertamento di evasione dell’Iva è risultato incardinato sui contribuenti medio-piccoli «che hanno - spiegano dal Comando regionale - rapporti più intensi con i consumatori finali». Mentre, per quanto riguarda le verifiche sull’evasione delle imposte sui redditi, le verifiche hanno riguardato, prevalentemente, i grandi complessi aziendali.
Evasione creativa. In questo campo, viene sottolineato nel rapporto annuale, si stanno facendo strada modalità sempre più sofisticate di evasione ed elusione. Anche questo è un segno della globalizzazione. Qualche esempio? L’attuazione di fusioni, scissioni, cessioni d’azienda e altre operazioni straordinarie di ristrutturazioni aziendali con sole finalità elusive; la sopravalutazione dei costi e la sottovalutazione dei ricavi, anche mediante il trasferimento di imponibile tra società appartenenti allo stesso gruppo; lo stabilimento fittizio della residenza fiscale all’estero, in particolare nei cosiddetti paradisi fiscali; l’omessa dichiarazione di organizzazioni stabili in Italia da parte di soggetti stranieri.
Autonomi nel mirino. Secondo la Guardia di Finanza, in Veneto i casi di completa inottemperanza agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e Iva si confermano «molto consistenti». Tanto da far emergere una base imponibile doppia rispetto agli evasori totali scoperti nel 2006. «Lo zoccolo duro degli evasori scoperti in regione (circa mille all’anno nel 2006 e altrettanti nel 2007) - sottolinea il rapporto annuale - si spiega a causa della persistente tendenza delle piccole imprese e dei professionisti che, al fine di evitare l’applicazione degli studi di settore, preferiscono non presentare dichiarazioni, sperando di sfuggire ai controlli». Nel settore delle ricevute e degli scontrini fiscali sono state accertate 5.500 violazioni sostanziali (+38% sul 2006), compresi 300 casi di reiterate mancate emissioni (almeno tre).
Attività antitruffa. In materia di spesa pubblica, sono state scoperte truffe per ottenere indebitamente aiuti comunitari all’agricoltura per circa 400 mila euro e finanziamenti dei fondi strutturali Ue per 9 milioni. Sono stati, inoltre, segnalati alla Corte dei conti regionale danni erariali per oltre 46 milioni. Inoltre (oltre le 21 tonnellate di sigarette di contrabbando fermate nel solo porto di Venezia) sono stati sequestrati 1,1 milioni di prodotti contraffatti. In crescita risultano i capi di abbigliamento falsificati e i giocattoli non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari. I falsi griffati sequestrati nel corso del 2007 sono ammontati a 500 mila pezzi (400 mila nel 2006), mentre i giocattoli sono passati da 3 mila a 300 mila pezzi. In calo, invece, i falsi nell’hi-tech.