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APPUNTAMENTI INCONTRI ED EVENTI

n. 1506 del 22/05/2008

GIOVEDI' 22 MAGGIO 2008, ORE 21, PADOVA, SALA FORNACE CAROTTA, CONVEGNO CON GHERARDO COLOMBO

CUORE DI CARTA IN COLLABORAZIONE CON CANTONDELGRILLO PRESENTANO

GHERARDO COLOMBO, "SULLE REGOLE"

PADOVA 22 maggio ore 21.00, EX FORNACE CAROTTA viale Siracusa, 61

La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall'incomunicabilità. La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole.

Il libro

Quando parliamo di giustizia non parliamo solo della sua amministrazione quotidiana, quel complesso istituzionale che coinvolge i giudici, i tribunali, le corti, gli avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni, le persone sul cui destino tutto ciò incide il più delle volte pesantemente. Parliamo anche di un punto di riferimento ideale, dei valori di base che guidano la nostra convivenza e a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti. Se si smarrisce questo riferimento ideale, anche l?amministrazione della giustizia soffre, perché resta priva di una bussola e di una direzione.

Dopo più di trent?anni in magistratura e con all?attivo decine di inchieste giudiziarie che hanno segnato la storia italiana recente, Gherardo Colombo consegna a questo libro la sua riflessione sulla cultura della giustizia e sul senso profondo delle regole. Senza rispetto delle regole, infatti, non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non potrebbe fare passi avanti, non saprebbe proiettarsi verso il futuro in modo dinamico, non riuscirebbe a immaginare nuovi diritti né a creare forme migliori di convivenza.

È per questo che la discussione sulle regole coinvolge per Colombo anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia, la competizione, la centralità della pena. E modelli orizzontali, più rispettosi della persona, orientati al riconoscimento dell?altro, capaci di sperimentare soluzioni alternative alla punizione e all?esclusione. Una strada, quest?ultima, tracciata proprio sessant?anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti dell?uomo e dalla Costituzione italiana.


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Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati