Il premier Iracheno Nouri Al-Maliki si è recato per la seconda volta in un anno in Iran.
Al Maliki nel suo viaggio a Teheran ha incontrato il supremo leader iraniano Ayatollah Ali Khamenei, il capo dello Stato Mahmoud Ahmadinejad, e il presidente del Parlamento Ali Larijani, che hanno toccato i problemi della sicurezza e delle risorse energetiche, e della cooperazione negli ambiti politico, militare ed economico fra i due paesi.
A proposito di sicurezza, mentre Al Maliki era in visita a Teheran l'esercito iraniano bombardava il villaggi curdi del Kurdistan dell'Iraq che è parte integrante dello stato iracheno, uccidendo e ferendo cittadini inermi e innocenti. Al - Maliki non ha protestato per queste violazioni sia del diritto Internazionale sia contro la sovranità dell'Iraq.
La verità è che lo scopo della visita del premier iracheno in Iran è stato solo quello di assicurare gli Ayatollah iraniani che non permetterà che il suo territorio diventi una piattaforma per danneggiare l'Iran e gli altri paesi confinanti.
Egli ha inoltre sottolineato che l'accordo che l'Iraq e gli Usa si preparano a sottoscrivere, comprensivo del problema della posizione delle truppe americane, non danneggerà la parte dell'Iran.
Una domanda sorge spontanea: davvero l'Iran diventerà cosi buono da non interferire negli affari interni dell'Iraq, come ha fatto finora fomentando il conflitto tra i gruppi politici e le milizie religiose sciite?
La risposta è no, perché qualsiasi cambiamento in senso democratico in Iraq è un fatto negativo per l'Iraq secondo gli Ayatollah.