E' appena cominciato nell'isola di Hokkaido in Giappone l'ennesimo vertice del G8, il summit dei governi degli otto paesi più ricchi e più industrializzati del Mondo (Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Canada, Russia).
La scelta dell'isola di Hokkaido non è stata casuale, il governo Giapponese ha voluto attirare l'attenzione dei capi d'stato sul problema dell'agricoltura. Infatti, l'isola nipponica è molto avanzata del punto di vista dell'agricoltura.
A questo punto una domanda nasce spontanea: il Giappone riuscirà davvero a convincere gli altri capi a concentrarsi non solo sui loro interessi, ma cercando di trovare ed aiutare i paesi poveri sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista di supporto tecnico in modo che questi paesi del terzo mondo possono auto gestire le loro risorse agricole? La risposta è purtroppo scontata: No.
La divergenza tra gli otto membri del G8 è molto marcata, basti pensare al problema nucleare iraniano: la Russia non accetterà mai la proposta dell'Unione Europea e degli Stati Uniti, perché la strategia russa non è soltanto politica e storica. Ultimamente, Mosca ha posto l'enfasi sull'espansione degli interessi economici. Il "dividendo di pace" della crescente amicizia russa con il mondo islamico in primis l'Iran, in termini economici.
La Russia sta per firmare un accordo di cooperazione con l'Iran per la partecipazione di Gazprom agli investimenti nei due campi del Fars meridionale e del Fars settentrionale, e nel campo dell'isola iraniana di Kish, che racchiude oltre mille miliardi di metri cubi di gas naturale.
Per quanto riguarda il problema ambientale gli Stati Uniti non hanno firmato il protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici che era un accordo internazionale che stabiliva precisi obiettivi per i tagli delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra, del riscaldamento del pianeta, da parte dei Paesi industrializzati. Se non lo fanno loro chi lo dovrebbe fare?
Alla luce di questi problemi, ha ancora un senso il vertice di G8?