E se…. Per esempio:
Se ogni contribuente avesse la possibilità di detrarre ogni spesa sostenuta e documentata, utilizzando lo stesso sistema degli scontrini emessi dalle farmacie, ovvero con il codice fiscale del cliente in bella vista sullo scontrino stesso, cosa accadrebbe?
Forse saremmo un po’ tutti stimolati a farci emettere lo scontrino per ogni spesa sostenuta (a proposito, perché i benzinai ed edicolanti non emettono mai scontrino?). Il fisco potrebbe dunque limitarsi ad incrociare, attraverso i codici fiscali, pagamenti e riscossioni. Se per ipotesi, il negoziante Pinco Pallino emette scontrini per un ammontare inferiore alla somma dei suoi acquirenti, mi pare evidente che il negoziante stia tentando di fare il furbo.
In effetti, se in una famiglia entrano 30mila euro al netto dell’irpef, ogni anno, e se chi li percepisce è un lavoratore dipendente, il fatto di non poter detrarre quasi nulla (fatte le dovute eccezioni per farmacia, mutui, onlus ecc….) e alla fine dell’anno il conto in banca di questa famiglia è aumentato di 1000 euro, che piaccia o no, quella famiglia ha guadagnato in un anno 1000 euro! Sui rimanenti 29000, spesi a vario titolo, ha pagato l’Iva (considerati gli importi al 4, 10, 20% supponiamo che abbia pagato circa 3000 euro), che sommati all’irpef “scippata” dallo stipendio mensile fanno un bel gruzzolo. Non vi pare?
E’ vero, diventerebbe forse un problema tenere tutti gli scontrini, però, per esempio se si beve il caffè tutti i giorni nello stesso bar si potrebbe ipotizzare l’acquisto di blocchetti di buoni.
Se, oltre a ciò si facessero pagare le tasse anche ai lavoratori dipendenti come agli altri lavoratori (anziché sul foglio paga, sui redditi effettivamente ottenuti, nella dichiarazione dell’anno successivo)?
Se i nostri parlamentari (e come loro, molti direttori e manager pubblici) avessero stipendi più “umani” visto che siamo noi, contribuenti, a pagarglieli? Come è possibile che chi percepisce in un mese il mio stesso stipendio annuo (l’anno scorso lordi sono stati 13000 euro!), possa parlare con cognizione di causa, di problemi legati all’indigenza e alla povertà? Come possono trattare argomenti che non vivono di persona?