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(M.B.) «Il decreto anti-stupri che comprende le ronde? È solo fumo gettato negli occhi dei cittadini, perché per dare davvero sicurezza a questo Paese si dovrebbero stringere le maglie della giustizia, ma se questo venisse fatto ci cadrebbero dentro anche molti dei nostri governanti a partire dal Presidente del Consiglio».
E ancora, sul recente provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri venerdì: «È una legge criminogena che prevede per gli omicidi gli arresti domiciliari, mentre per gli stupratori il carcere. Una cosa da dementi, come del resto sono i leghisti, per cui provo tenerezza perché non sanno quello che fanno. È questa la loro attenuante».
Poi: «In Italia le leggi vengono fatte come se a farle fossero i colpevoli. E sicurezza, legalità, processi che non funzionano sono tutte cose legate tra loro. Come legati tra loro sono Berlusconi e questa opposizione che sta andando in frantumi. Ma sono come le due carte: caduta una cadrà anche l’altra. È solo questione di tempo, abbiate fiducia, è solo questione di tempo. I signori al Governo si stanno blindando dappertutto perché hanno paura».
Così ha parlato Marco Travaglio, venerdì sera, in una Fornace Carotta "sold-out" con almeno un centinaio di persone imbufalite rimaste fuori perché la sala era già tutta esaurita, nell’incontro organizzato dall’Associazione Cittadini Attivi di Armando Della Bella dal titolo "Ma quale Italia?". A partecipare al dibattito che avrebbe dovuto ospitare anche i magistrati Clementina Forleo e Luigi De Magistris, che hanno però dovuto dare forfait, c’erano i giornalisti Sandro Bianda e la direttrice di Tne-giornale, Cristina Catarinicchia.
Oltre tre ore quindi di "tutto-Travaglio" che hanno tenuto il pubblico incollato alle sedie nel racconto delle recenti cronache politiche italiane. Analisi, taglienti e a tratti ironiche, soprattutto del malcostume dei nostri politici. «Sono più di trent’anni che il duo D’Alema-Veltroni – ha ripetuto Marco Travaglio – ammorba la sinistra. E pensare che a marzo potrebbero esserci le primarie del Pd, senza Pd». Ma non è mancata nemmeno la stoccata per il Capo dello Stato: «Comincerò a pensare che sia un arbitro imparziale quando rimanderà indietro, in Parlamento, anche una legge fatta ad personam per Berlusconi».