Qualche giorno fa segnalavo la difficoltà per il cittadino per prenotare una prestazione ambulatoriale con ricetta medica , attraverso il CUP, il Centro Unico di Prenotazione. Quello che mi indignava in questa richiesta di servizio sanitario non erano tanto o solo i tempi per l’erogazione della prestazione in regime di assistenza pubblica ( bisogna aspettare mesi o addirittura più di un anno), ma l’attesa che doveva sopportare il cittadino solamente per avere il contatto con l’operatore telefonico (1 ora e1/2 o 2 ore per non “perdere la priorità nell’attesa”). Definivo demenziale siffatta gestione del rapporto fra il cittadino utente e l’Azienda Ospedaliera e denunciavo l’incapacità , l’incoscienza e l’inadeguatezza di chi amministrava il Servizio (dirigenti preposti, per essere chiari).
Ma , evidentemente, questo abisso in cui è precipitata la Sanità padovana, (parlo dell’ULSS 16, perché il problema non si pone con le altre ULSS,- es. Ulss 17 - dove in pochi minuti si riesce a prenotare) non conosce limiti perché, a certificare il fallimento della gestione ospedaliera contribuisce anche la prenotazione per visite a pagamento in Via G.Da Modena (tel 0498212583 ) dove risulta non difficile, ma impossibile avere il contatto: qui addirittura non viene nemmeno indicato il tempo d’attesa, c’è solo un disco pre- registrato che per ore si prende beffa del cittadino, fino ad esasperarlo e costringerlo a mettere giù la cornetta.
Dopo la denuncia e lo sfogo bisogna però farsi una domanda: possibile che sia sempre il cittadino e sempre sulla sua pelle, a scoprire le inefficienze e i guasti nell’Amministrazione pubblica? Ma gli amministratori, i dirigenti, le strutture apicali che cosa fanno e che cosa stanno a fare? Cosa controllano? Per che cosa sono pagati (e noi sappiamo quanto profumatamente)?