Solo pochi giorni fa, è più precisamente il 5 dicembre, si è celebrata la “Giornata mondiale del volontariato” fenomeno che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha esitato a definire “...straordinariamente vasto, vario e ricco di colori...”. E, come ogni compleanno che si rispetti, anche in questa occasione non è mancato, da parte della Stato Italiano, il dovuto regalo. Amaro.
Eh sì, perché il Governo, tramite la recente legge finanziaria, detta anche “di stabilità”, con una politica davvero miope e masochista, ha ridotto drasticamente del 75% il contributo del 5 per mille destinato alle associazioni “no profit” portandolo da 400 milioni di euro a 100 milioni di euro annui. Una mazzata per la galassia del volontariato – alla quale anche noi apparteniamo – che minaccia la sopravvivenza di alcune attività ed impoverisce il welfare.
Ricordiamo inoltre che i finanziamenti, in realtà, sono contributi erogati non dallo Stato Italiano ma dai liberi cittadini italiani su base volontaria. Questa manovra toglie ossigeno a chi, da sempre, si fa carico di compiti che spetterebbero alla Pubblica Amministrazione, alle Istituzioni. Sempre il Presidente Napolitano recentemente ricordava che il volontariato “...produce, certo, beni materiali di aiuto e di sostegno al disagio, alla malattia, alla disabilità, alla dipendenza... (omissis) .. ma produce pure beni immateriali, comportamenti virtuosi, esempi e modelli degni di essere imitati...”. Presidente, tutto ciò che dice è vero però lo sa anche Lei meglio di noi che “...non si fanno le nozze con i fichi secchi...”.