L'Italia dovrebbe essere ormai un paese all'avanguardia, super tecnologico. Adesso è nata l'alta velocità. E' stata da poco inaugurata la prima tratta Milano-Bologna con la “Freccia Rossa”. Trenitalia è orgogliosa di questo importante traguardo raggiunto impiegando una ragguardevole cifra: circa 7 milioni di euro. Certo la facciata è un bel biglietto da visita, ma dov'è il problema?
Il Veneto paga circa 104 milioni di euro all'anno a Trenitalia, come afferma l'assessore ai trasporti Renato Chisso, quindi anche il servizio dovrebbe essere efficiente. Purtroppo non è così. I pendolari sono alla disperazione. Con il nuovo anno troveranno nuovi orari, aumenti sugli abbonamenti peraltro già in vigore, ma i ritardi sono da paura. Tutto questo si ripercuote sui lavoratori che giungono in ritardo sul posto di lavoro.
E poi lo Stato chiede di usare i mezzi pubblici! Inoltre con l'abbonamento all'Eurostar non si può usufruire dei treni regionali. Ma come è possibile che con un abbonamento di categoria più alta non si possa viaggiare su un treno di categoria più bassa?
Insomma il servizio regionale su rotaie non funziona per niente e l'amministratore di Trenitalia, Moretti, accusa la regione di non spendere per il servizio pubblico locale. La RFI (che è la società delle FS) dà a Trenitalia sempre più spazio per i treni superveloci a danno delle linee regionali e dei pendolari che devono adattarsi, non ricevere un servizio che è anche ben pagato. Non avendo poi Trenitalia altri concorrenti (ritiratisi dalla gara di appalto del 2005 la Connex e la City Pendeln) che potessero migliorare e sistemare il servizio pubblico, l'ha fatta da padrona.
Così, mentre la Milano–Bologna la si percorre in 65 minuti, la Vicenza–Venezia ha mezz'ora circa di ritardo alla partenza ed altrettanto all'arrivo se tutto va bene ed il treno non si ferma durante il percorso. Fate un po' voi i conti!