L’intero territorio italiano presenta interi quartieri sui quali si è costruito selvaggiamente. In effetti l’abuso edilizio è il più grave dei motivi che provocano i dissesti. In questo quadro poco confortante e alimentato dalle notizie che ultimamente stanno sconvolgendo l’Italia, la Calabria è risultata un territorio estremamente pericoloso: 409 comuni su 409 sono a rischio di frana ed alluvioni.
I numeri sono veramente preoccupanti. Circa l’80% del territorio è a rischio e le delocalizzazioni, iniziate da due anni a questa parte, sono soltanto il 7% e vanno avanti molto a rilento. I corsi dei fiumi, che avrebbero bisogno di sponde naturali, in realtà sono protetti con cemento armato e costruzioni abusive che, con le prime piogge, franano come castelli di sabbia. A titolo di esempio basta vedere quanto ci viene segnalato dai piccoli centri di Cavallerizzo e San Martino, per citarne solo alcuni, situati in provincia di Cosenza. Solo il 36% delle amministrazioni può contare su un sistema organizzato di protezione civile, una percentuale bassissima! Per finire la disinformazione regna sovrana..
Insomma un quadro che non ci fa certo stare allegri. Si ritorna sempre sugli stessi argomenti. Le Amministrazioni Pubbliche dovrebbero intervenire con fermezza ed invece non c’è rispetto per il territorio grazie allo sviluppo urbanistico poco vincolante e non appropriato in punti così delicati. Ognuno fa i propri interessi: concessioni date senza rigore e controlli inefficienti.
I “CITTADINI ATTIVI” non desiderano un ponte sullo stretto ma invocano un attento lavoro di messa in sicurezza dell’intera penisola. E' qui che bisogna investire!