Dalla Regione Toscana un gruppo di cittadini attivi segnala, all'attenzione delle autorità competenti, lo stato di degrado nel quale versa il Castello di Triana, una bellissima struttura, già di proprietà della famiglia Piccolomini di Pienza. Il Castello costituisce un monumento di particolare pregio ed interesse, ma vive oggi una situazione di progressivo abbandono.
L’edificio rappresenta una splendida architettura di paesaggio che si erge su uno sperone di roccia tra il fosso del Poderone e quello della Chiesacce nel cuore della Maremma toscana, ai piedi del monte Amiata, un vulcano ormai spento da secoli. Il luogo è ricordato fin dal 760, ma l'esistenza del castello è attestata solo dalla divisione dei beni degli Aldobrandeschi del 1216, quando fu assegnato al ramo di Santa Fiora. Nel 1388 la Triana fu acquistata dalla famiglia senese dei Piccolomini che lo fecero divenire sede di una signoria rurale nel corso del Cinquecento. I Piccolomini rimasero proprietari del castello e dei terreni circostanti fino al 1962, quando il castello, notevolmente trasformato e con scarsi resti delle forme originarie, fu lasciato alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni di Siena.
Ed è proprio a questi ultimi che rivolgiamo questo appello onde non disperdere l'ennesimo bene di questo nostro Paese, invidiato dal mondo intero per l'enorme patrimonio culturale che possiede e che, purtroppo, non sempre sa valorizzare adeguatamente.