Grande folla l'11 giugno all'ultimo incontro della rassegna “Incontri con gli Autori & altro” della stagione 2009/2010, svoltosi alla “Fornace Carotta” di Padova. Hanno partecipato Sonia Alfano, presidente dell' “Associazione nazionale familiari vittime di mafia, il giornalista e scrittore Gianni Barbacetto e Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia a Palermo il 19 luglio 1992. Conduttori della serata i giornalisti Sandro Bianda, direttore di “Radio Gamma5”, e Ferdinando Avarino, capo della redazione padovana di “Rete Veneta TV”.
Ovviamente i temi dibattuti durante la serata sono stati la lotta alla mafia e alla criminalità e la ormai famosa “legge bavaglio” alla stampa, da poco approvata al Senato con l’opposizione sul piede di guerra. Gianni Barbacetto, unitamente a Sonia Alfano e Salvatore Borsellino, ha criticato la legge e lanciato un invito al Parlamento affinché ne modifichi la norma. La stessa Magistratura manifesta notevoli segnali di viva preoccupazione perché non potrebbe più autorizzare liberamente le intercettazioni telefoniche soprattutto per reati quali, ad esempio, la corruzione, purtroppo così estesa nel nostro Paese, fenomeno che sta divorando le risorse dei cittadini italiani. Una legge che preoccupa anche la comunità europea convinta che l’Italia, così facendo, possa fare un favore alla criminalità e alla corruzione.
Grande la partecipazione del pubblico che ha più volte interrotto gli ospiti con fragorosi applausi. Molto accorati gli interventi di Sonia Alfano e Salvatore Borsellino. Molto toccante l'intervento di Benny Colasanzio, ospite della serata, che ha raccontato la sua esperienza di famigliare di vittime della mafia: un cugino ed uno zio uccisi dalla criminalità organizzata perché non si erano piegati al ricatto mafioso. Il dolore principale, raccontava Benny, non è quello derivante dalla perdita dei propri cari, seppur notevole, ma soprattutto quello indotto dall'indifferenza manifestata sul caso dallo Stato.