E’ emergenza rifiuti a Cosenza, la città calabrese rischia di diventare una seconda Napoli. La Valle Crati spa e il Consorzio Valle Crati, una società mista che gestisce la raccolta rifiuti del territorio, è fallita e i dipendenti non percepiscono stipendio ormai da sei mesi. L’esasperazione è totale ed i liberi cittadini ci segnalano che vivono un disagio inverosimile causato dai cassonetti straripanti in ogni angolo di strada e da un odore nauseabondo che si percepisce ovunque. Mancano le isole ecologiche e necessitano strutture per lo smaltimento e il riciclaggio. Si dice che in Calabria non si differenzia la spazzatura ma è impossibile farlo se mancano le strutture adatte allo scopo.
I dipendenti del Consorzio hanno dato l’assalto al Comune di Cosenza, arroccandosi sul tetto e reclamando gli stipendi arretrati, buttando giù gli addobbi dell’albero di natale allestito nella sala di rappresentanza e bruciandoli sul piazzale antistante. Il segretario della UIL, Roberto Castagna, ha proposto al Comune di pagare direttamente, con specifiche delibere, i lavoratori così come hanno fatto altri comuni della zona. In più, il non celebrare il grande festone di Capodanno renderebbe possibile, con il risparmio, il pagamento degli stipendi. Tra la altre cose, l'ironia della sorte vuole che il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, sia anche il Presidente del Consorzio di raccolta rifiuti. Come dire: oltre al danno, la beffa!
Con quale coscienza si possono lasciare intere famiglie senza sostentamento, alle prese con mutui e scadenze varie? Perché non prova il signor Sindaco a vivere sei mesi senza il suo ricco stipendio? In Italia lo spreco e il “magna magna” di certi politici non moriranno mai se non ci sarà una vera inversione di marcia facendo funzionare le amministrazioni partendo dall’alto, nessuno escluso!