Da anni è in corso un vivacissimo dibattito fra chi afferma che le onde elettromagnetiche rappresentano un grave rischio per la salute umana e chi afferma l’esatto contrario. Anche la scienza ufficiale appare divisa e si aspetta che i tanti studi in corso arrivino a conclusione. Sta di fatto che già oggi ci sono elementi oggettivi per affermare che la permanenza nei pressi di fonti che emettono campi elettromagnetici causa gravi danni ed è stato appurato che alcuni tipi di tumore, come la leucemia infantile, possono essere causati dalla prolungata esposizione ai campi elettromagnetici.
Per tali ragioni sosteniamo la battaglia dei comitati dei cittadini di Potenza che chiedono, a gran voce, lo spostamento della sottostazione Enel di via Gallitello, insediamento che determina la presenza di elettrodotti ad altissima tensione in pieno centro abitato, nel bel mezzo di una zona densamente abitata e frequentata da moltissime persone che bazzicano negozi ed uffici. Sono ben cinque le linee ad alta tensione, da 150 e 220 KV, che confluiscono nella sottostazione: una selva di tralicci situati troppo vicini o addirittura sopra ai fabbricati, che continuano ad essere edificati nelle vicinanze. Tutto ciò avviene grazie all’inesistenza di una legge regionale che fissi le distanze di sicurezza dalle linee di trasporto dell’energia elettrica, norma che invece, ad esempio, esiste nella Regione Veneto dove la distanza degli elettrodotti dai fabbricati varia, a secondo del tipo di linea, da un minimo di 40 ad un massimo di 150 metri.
E ora ci si chiede il perché dell’ammalarsi gravemente di tante persone, tutte residenti nello stesso palazzo prossimo alla centrale elettrica…