Sono oltre settecento le firme raccolte in poche ora qualche giorno addietro dai cittadini (attivi) davanti al punto nascita del reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Gardone, centro della Comunità Montana della Valletrompia. Chiedono di non procedere alla preannunciata chiusura della sala parto, servizio ospedaliero strategico per tutte le neo mamme della Comunità che, in caso di bisogno possono percorrere pochi chilometri senza giungere fino in città attraverso un viabilità da sempre critica. Il reparto è attivo fin dagli anni settanta.
Tutto ciò è dovuto ad una legge del Ministero della Salute che, a fronte della scure dei tagli sulle strutture, prevede la chiusura di tutti i reparti nascite che non arrivano ai 500 parti all’anno e a Gardone, per il 2011, si stimano solo 400 nuove nascite. La chiusura s’impone perché sono sette i milioni di euro tagliati al nosocomio gardonese nel quadro generale di un taglio pari ad un miliardo di euro che la sanità pubblica subirà a livello nazionale.