Abbiamo sollecitato i carabinieri di Abano Terme (PD) a far finalmente luce su un’intricata vicenda che vede protagonista una scolaresca del liceo scientifico “Zanelli” di Reggio Emilia, recentemente recatisi in gita scolastica a Montegrotto Terme, nel padovano. Una sera, 14 ragazzi hanno accusato problemi intestinali e pare che la guardia medica, interpellata dalla vicepreside Lorella Chiesi, abbia risposto che, secondo una fantomatica legge regionale, “non poteva curare i non veneti”. La legge esiste, è nazionale, ed il nodo della questione è contenuto nell’articolo 67 che recita così: “Il medico di continuità assistenziale assicura le prestazioni sanitarie non differibili ai cittadini residenti nell’ambito territoriale alla sede di servizio”. E agli altri che si fa? Lo stesso trattamento ma a pagamento.
I vertici dell’Azienda Sanitaria 16 di Padova si difendono dalla pesante accusa sostenendo che, in realtà, il medico di turno, data la quantità degli interessati, avrebbe invece consigliato l’utilizzo delle ambulanze per il loro al vicino Ospedale di Abano Terme, ma i docenti emiliani sono invece assai convinti di aver ben interpretato le parole del sanitario.
I ragazzi, una volta curati ed idratati nel nosocomio aponense, sono stati dimessi in buona salute. A noi “CITTADINI ATTIVI” resta l’amaro in bocca per una vicenda che potrebbe risentire eccessivamente delle tensioni politiche ed ideologiche attualmente in corso nel Parlamento Italiano.