Di questi tempi potrebbe essere una buona idea, utile sia per impiegare personale oggi fortemente disoccupato sia per conciliare, soprattutto per le donne, i tempi di vita, lavoro e famiglia. Parliamo del “Job Sharing” noto anche come “lavoro ripartito”. Si tratta di un contratto di lavoro atipico, a termine o a tempo indeterminato, e prevede la gestione di una prestazione lavorativa suddivisa fra due soggetti.
Il coniuge o un figlio momentaneamente disoccupato possono sostituire l’impiegato quando questi è impossibilitato a svolgere le proprie funzioni, suddividendo questo tempo lavorato in maniera verticale (considerando cioè i mesi o le settimane) oppure orizzontalmente (mezza giornata ciascuno).
Adesso che la disoccupazione giovanile riguarda quasi un ragazzo su tre, e mobilità e cassa integrazione hanno messo seriamente in crisi il bilancio di molte famiglie, il “job sharing” è sicuramente un’opportunità che suggeriamo con convinzione. Ancora una volta è la ditta Luxottica di Belluno che si dimostra in questo all’avanguardia nell’innovazione delle relazioni industriali.