Con l’avvicinarsi delle festività di fine anno, c’è chi pianifica una vacanza al caldo nei mari del sud. Recentemente, a Bibione, città balneare del litorale veneto, una turista slovacca è stata sanzionata con 100 euro per essersi fatta massaggiare sotto l’ombrellone da una donna cinese priva di qualsiasi autorizzazione e inosservante delle più banali norme igieniche.
Era ora! Si tratta della prima sanzione in Veneto a colpire il cliente di un “massaggiatore” non titolato e non autorizzato ad esercitare tale professione. La cifra pagata è stata di 20 euro per 40 minuti di massaggio. Il giro d’affari che i massaggi abusivi producono va dal milione e mezzo ai 3 milioni di euro a stagione, tutto evaso al fisco.
E’ una pratica, il massaggio eseguito in spiaggia, che presenta alti rischi perché praticato da una persona sconosciuta, con chissà quale unguento e senza il rispetto della benché minima norma igienica. Numerose denunce ci sono pervenute nel passato segnalanti gravi scottature ed insolazioni conseguenti agli unguenti applicati durante questo tipo di massaggi.