Omicidio colposo in concorso. Queste sono le accuse che la procura di Trani formula nei confronti di tre persone nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Teresa Sunna, una 28enne commercialista di Barletta, avvelenata da una sostanza con la quale aveva compiuto un test per verificare eventuali intolleranze alimentari, sostanza che il laboratorio aveva acquistato su internet, speculando così su pochi euro che però son costati la vita ad una giovane donna.
Il caso dimostra che sui medicinali comperati legalmente o illegalmente su internet occorre un giro di vite. Troppi sono i farmaci acquistati via web che richiederebbero invece una ricetta medica. Per questo motivo abbiamo rivolto un appello al Ministero della Salute affinché provveda ad oscurare i siti internet esteri che consentono vendite illegali di prodotti medicinali il più delle volte contraffatti e senza controllo medico.
Ricordiamo a tutti che si tratta di un pericolo molto serio per la salute di tutti noi, perché sono sostanze che sfuggono al controllo del medico curante, il più delle volte non sono né adeguatamente testate né documentate e, in certi casi, addirittura contraffatte nei principi attivi.