“Gentile Cliente, con la presente (...omissis...) Le comunichiamo che provvederemo a modificare le condizioni sotto specificate, con la decorrenza delle stesse di seguito indicata, a seguito dell’incremento dei costi del personale derivante dal rinnovo del CCNL”. Questo è il messaggio che alcuni cittadini (attivi) della regione Toscana hanno letto sul documento di sintesi allegato al proprio estratto conto corrente del pacchetto “Paschi in fiore” del Monte dei Paschi di Siena..
Ricordiamo a tutti che nei contratti di durata è data facoltà di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e le altre condizioni di contratto qualora sussista un giustificato motivo. Qualunque modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve però essere comunicata espressamente al cliente con preavviso minimo di trenta giorni, in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente accettato dal cliente. La modifica si intende approvata ove il cliente non receda, senza spese, dal contratto entro sessanta giorni. Inoltre le variazioni contrattuali, per le quali non siano state osservate le suddette prescrizioni, sono inefficaci se sfavorevoli per il cliente.
Insomma una guerra tra poveri. Immaginiamo già il cliente, in coda allo sportello, che apostrofa severamente il povero cassiere che lo sta servendo, reo di essere la causa della variazione “in peius” delle condizioni del suo conto corrente.
Ovviamente riteniamo quanto detto lesivo della dignità dei lavoratori. L'Azienda, richiamata al rispetto delle regole, ha risolto il problema tramite l'invio di una nuova lettera, alla sola clientela interessata dal problema, che riferiva di “un mero errore” per giustificare il conseguente annullamento della modifica delle condizioni precedentemente annunciato.