Non è una novità che il servizio sanitario zoppichi da tanto tempo. Lo dimostrano i lunghissimi tempi di attesa per una prestazione, il timore che alberga nell’animo di ognuno di noi quando ha bisogno dei medici e gli spiacevoli episodi di incidenti, a volte anche mortali, che fanno perdere la fiducia in quello che dovrebbe essere il comparto a cui affidarsi in tutta tranquillità perché gli mettiamo in mano la nostra vita. C’è da fidarsi?
Proprio a questo proposito, la Regione Veneto vara un piano di sicurezza per i pazienti che sono curati negli ospedali o nei distretti sanitari e per le persone non autosufficienti curate nei centri servizi. La delibera è stata approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Sandro Sandri.
La figura principale è il “Responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente”. Sarà presente in ogni struttura regionale e sarà avviato un piano di formazione per gli operatori redatto dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria che si occuperà anche di stilare un rapporto annuale sullo stato di sicurezza del Servizio Sanitario Regionale. Insomma pare che sia arrivato il momento della riscossa del Servizio Sanitario della Regione Veneto.
Se questa novità saprà essere sfruttata al meglio i benefici saranno maggiori soprattutto per i pazienti che finalmente potranno godere di un servizio che veramente funziona. Le strutture ci sono, facciamole lavorare, e rendiamo la salute, che è un diritto inviolabile di tutti, più sicura. E chissà che anche le altre regioni italiane possano seguirne l’esempio.