Vi piace scrivere? Sognate di veder pubblicate le vostre poesie? Troverete sicuramente chi si presterà a farlo per voi ma fate molta attenzione a quali condizioni. A tal proposito, grazie alla segnalazione giunta da un nostro associato, un nostro dirigente ha volutamente partecipato ad uno di questi appuntamenti editoriali onde coglierne gli eventuali aspetti fuori norma.
Funziona così. Il curatore, di solito anch’egli un poeta, aggancia, prevalentemente tramite la rete internet, vari poeti “in erba”, alla loro prima esperienza editoriale e propone loro di partecipare, condividendone le spese, ad una comune antologia facendo leva sulla loro voglia di protagonismo e sul comune desiderio di poter vantare una, o più, pubblicazioni che, in realtà, poi sono autofinanziate perché non vengono distribuite nelle librerie ma sono gli stessi autori che comprano le copie per regalarle o venderle ad un prezzo di copertina superiore al costo sostenuto.
Nel merito abbiamo assistito ad uno degli incontri di presentazione, che si è rivelato carico di tensione e di veleni. Aleggiava, nell’aria, il sospetto della truffa. Alcuni partecipanti erano imbufaliti. Il motivo: la pubblicazione, già prepagata e stampata, dal titolo “Collana di perle 3 Rubino”, edita dall’ “Istituto Europeo Pegaso Onlus”, mancava, in copertina, del codice ISBN, le poesie erano impaginate alla meno peggio (titoli sbagliati e scambiati, alcune poesie tagliate, altre duplicate, una grafica inesistente), mancava la pagina interna con il “colophon” cioè quelle informazioni obbligatorie per legge, quali la realizzazione e la pubblicazione, la menzione del copyright, e il numero ISBN e altro ancora. La casa editrice si giustificava dicendo che le sovracopertine con i dati, purtroppo stampate in ritardo, sarebbero state poi inviate a casa degli stessi autori.
Pare inoltre che l’editore non avesse stipulato un contratto con ciascuno dei poeti pubblicati dove, come recita l’agenzia ISBN, specificare il copyright. Orbene ciò impedirebbe all’autore di potersi rivolgere alla SIAE per il riconoscimento dei propri diritti perché le poesie, una volta uscite dalla sfera di controllo dell’autore, non risulterebbero essere più inedite.
I costi? Alcuni autori hanno dichiarato “di aver acquistato 100 copie pagandole 350 euro, più 69 di spese di spedizione”, altri 50 copie, altri 30 copie, altri addirittura non avrebbero pagato nemmeno un euro (!)
Rimane il dubbio molto forte che tutta l’operazione editoriale, per nulla trasparente, in realtà, nasconda solo una mera operazione commerciale finalizzata ad un utile riservato solo al curatore ed alla casa editrice.