Gradite non lo sono mai state, ma le notizie che arrivano dal fronte delle assicurazioni sono anche peggio: un aumento generalizzato dei premi, la scomparsa del lasso dei 15 giorni di tempo per pagare il premio dopo la scadenza - se la polizza vale un anno solo - e la parità tra uomini e donne a far data dal 21 dicembre 2012. Quest’ultima novità gioca un brutto tiro alle conducenti donna che mediamente pagavano meno dei “colleghi” maschi perché statisticamente soggette a meno sinistri.
Il tutto è motivato dal fatto che sulle assicurazioni gravano contributi ed imposte per circa il 30% e che l'Unione Europea non poteva accettare la disparità di genere che vedeva gli uomini penalizzati rispetto alle donne. Così, uno dei pochi casi che vedevano le donne favorite rispetto agli uomini, sarà entro fine anno abolito. Secondo poi quanto stabilito dal Governo Monti, ora gli agenti dovrebbero poter sottoporre al cliente non meno di tre preventivi, cosa che invece non accade, e adesso, con il prossimo accorpamento delle province, quale sarà la tariffa che prevarrà? Quella della provincia meno cara?
Cessano i sospetti dei periti di fronte all'immancabile colpo di frusta susseguente al più banale dei tamponamenti perché ora, il suo riconoscimento ai fini assicurativi, è più difficile perché si richiede la documentazione strumentale medica. Cioè non basta più il referto del pronto soccorso ed il costo per le lastre specifiche è assai alto. Infine oggi la gente fatica a pagare i premi. Sono già nell'ordine delle decine di migliaia le vetture che si stima circolino senza il contrassegno di assicurazione o con lo stesso contraffatto.