E’ una strage. Nel 2012 sono state 89 le persone (86 uomini e 3 donne) che, sull’orlo del fallimento e schiacciate dai debiti, hanno deciso di togliersi la vita: quasi 8 suicidi in media al mese. Sono stati invece 48 i tentativi di suicidio. Una lunga lista di imprenditori, artigiani e disoccupati che, oppressi da gravi difficoltà economiche e soprattutto dalla paura di perdere la propria dignità, reputano la rinuncia alla vita una scelta “obbligata”. Un grave disagio che vede venir meno la propria responsabilità morale e sociale nei confronti non solo della propria a famiglia ma anche dei propri dipendenti e collaboratori.
Le vittime di suicidio hanno un’età media di 52 anni, un segmento della popolazione, quello dai 45 ai 64 anni, che raccoglie un significativo numero di imprenditori e artigiani che maggiormente soffrono la variabilità del mercato.
L’area geografica maggiormente colpita dal fenomeno è il Nordest, con il 30% del totale (27), seguono il centro con il 25,8%, le isole con il 15,7% e il Sud con il 14,6%. Il primato regionale spetta al Veneto con 23 suicidi; a seguire la Campania con 11 suicidi, la Sicilia con 9 vittime e la Puglia con 7.
Un ulteriore gravissimo “costo” che questa profonda crisi economica e finanziaria fa pagare a tutte le famiglie italiane.